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COPPA SVIZZERA«Loro devono vincere, noi vogliamo farlo. Il nostro è un fantastico desiderio»

28.02.23 - 15:19
Mentre a Sion le acque sono quantomeno turbolente, il Lugano è atteso proprio al Tourbillon per i quarti di Coppa: «Sarà una bolgia».
Ti-press (Alessandro Crinari)
«Loro devono vincere, noi vogliamo farlo. Il nostro è un fantastico desiderio»
Mentre a Sion le acque sono quantomeno turbolente, il Lugano è atteso proprio al Tourbillon per i quarti di Coppa: «Sarà una bolgia».
Mister Croci-Torti lancia la sfida da dentro o fuori coi vallesani, che in panchina saranno guidati dal presidente Constantin... «Mi aspetto una battaglia, non posso pensare di trovare una squadra arrendevole come nelle ultime uscite».
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LUGANO - Detentore del trofeo, il Lugano si prepara a tornare a respirare l'amata aria di Coppa e lo farà domani al Tourbillon, dove invece regna il caos tra crisi di risultati, scossoni in panchina e tifosi inferociti (vedi articoli correlati). 

Con Celestini messo in naftalina dopo l’ultimo tonfo col San Gallo e il Sion ormai ultimo a pari merito col Winterthur, nel match dei quarti al timone ci sarà nientemeno che il vulcanico presidente Constantin. Una situazione sicuramente inusuale, con i vallesani pungolati e obbligati a reagire…

«La verità è che per noi non cambia assolutamente niente, sappiamo che bolgia potrà essere il Tourbillon - esordisce in conferenza stampa mister Croci-Torti - Da novembre, momento del sorteggio, sapevo cosa aspettarmi. All'epoca c’era Tramezzani, poi Celestini e adesso in panchina ci sarà Constantin. Non cambia. Sarà una battaglia e sappiamo quanto ci tengano alla Coppa. Sappiamo come giocare e preparare la partita: quando si va in battaglia bisogna sempre avere fiducia nel compagno che si ha al proprio fianco. Non posso pensare di trovare un Sion arrendevole come nelle ultime partite. Non sono in un momento positivo, ma non hanno giocatori così scarsi…. Mi aspetto una squadra che reagisca di pancia e bisogna sempre fare attenzione».

Insomma la pressione, nonostante il trofeo sia nella bacheca del Lugano, è tutta sul Sion…
«In primis, per stessa ammissione di Constantin, sappiamo che per loro è un'ossessione. Poi, tanto più in questo momento, hanno una pressione devastante. Per noi è differente. Anch’io da svizzero sento tantissimo la Coppa e l’ho sempre detto. Loro però devono assolutamente vincere, mentre noi lo vogliamo. Il nostro è un fantastico desiderio. Se ripenso a Piazza Riforma e ai festeggiamenti, è qualcosa di sensazionale. Lo facciamo per i nostri tifosi. Ci piacerebbe entrare definitivamente nella storia del club e raggiungere un’altra semifinale».

Il calendario ha voluto che il Lugano affronti il Sion due volte in pochi giorni e sempre al Tourbillon. Domani in Coppa, domenica in campionato. 
«Sì, ma al momento non riesco proprio a vedere più in là delle 20.15 di domani… Dopodiché cercheremo di recuperare i "sopravvissuti" allo sforzo in ottica campionato. La verità è che partiamo per Sion in 18 con due U21 aggregati. Un po’ pochi. Domani comunque sarà una partita a sé. Da dentro o fuori».

In un ambiente sicuramente rovente. Per preparare il match potrà servire a qualcosa la vittoria del Lugano dello scorso 22 gennaio?
«Difficile. Lì al timone c’era Celestini e come mister cambia spesso modulo e filosofia di gioco. Era una squadra già complicata da analizzare. Domani poi dovrò essere ancora più bravo perché non posso neanche immaginare come Constantin voglia giocare dal 1’. Dovremo essere bravi ad adattarci come domenica col Basilea, che ha cambiato 3 moduli. Dovremo anche stare attenti a non far calciare Balotelli col destro. È stato beccato dai tifosi e in certe situazioni a volte tira fuori il meglio. Noi comunque dovremo fare la nostra partita e pensare solo al Lugano, del Sion non ci interessa»

Il Crus non avrà a disposizione alcune pedine importanti come Mahou, Arigoni e Belhadj, ai quali si è aggiunto Celar (infortunatosi col Basilea). Quanto peserà la sua assenza?
«Peserà come tutte le altre. Anche domenica ci mancavano tasselli importanti. Cerchiamo sempre soluzioni e dare fiducia a chi c’è. Celar per noi è importantissimo a prescindere, ma sarà un’occasione per altri, spero molto motivati per sostituirlo».

A questo proposito domenica ha un po’ deluso Babic, entrato nella ripresa per l’infortunato Celar.
«Ha deluso soprattutto voi. In realtà entrare a metà tempo in una partita così, contro un Basilea obbligato a reagire, non è mai facile. Ci siamo dovuti difendere e loro sono cresciuti. Non è stato semplice per Babic e Bottani. Se avessero giocato dall’inizio sarebbe stato differente. È giusta l’analisi, ma bisogna anche capire il contesto».

Ultime battute sugli infortuni muscolari, problema con cui il Lugano ha dovuto fare i conti diverse volte.
«Dobbiamo fare analisi interna, ce ne sono stati anche troppi. Ci tolgono soluzioni per arrivare dove vogliamo. Nel caso di Celar non è comunque nulla di grave, è una contrattura. Ma ora non possiamo rischiare e forzare il suo rientro».

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