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VIPLe "creature" di Claudio Cecchetto: dal Max Pezzali «irriconoscente», al Jovanotti "di famiglia"

22.05.24 - 15:04
Un flirt con Sabrina Salerno? «Beh, insomma...».
Imago
Fonte Corriere della Sera
Le "creature" di Claudio Cecchetto: dal Max Pezzali «irriconoscente», al Jovanotti "di famiglia"
Un flirt con Sabrina Salerno? «Beh, insomma...».

MILANO - Mai banale Claudio Cecchetto, indiscusso re dei talent scout dello show-business tricolore. Tra le sue creature, Jovanotti, Amadeus, Fiorello, gli 883, Sandy Marton. Personaggi che ha accettato di raccontare nei loro esordi, in un'intervista esclusiva al Corriere della Sera.

A cominciare da quel Sandy Marton di "People from Ibiza", che spopolava in radio e nelle discoteche degli anni '80. Ed è proprio in una delle feste di Radio Deejay, altra creatura del produttore oggi 72enne, che «lo chiamai in consolle» - dice di Sandy. Fu accolto da un «Ooohh» del pubblico in pista. E quanto al successo "People fom Ibiza", Cecchetto racconta: «Mi parlava sempre di Ibiza, non sapevo manco dov’era», tanto però da consigliare al biondo artista della "italo disco" di farne una canzone.

E se si pensa invece al mito femminile degli anni ottanta, non si può che non guardare a lei, Sabrina Salerno. E qui l'ex presentatore del Festival di Sanremo e di Festivalbar, interrogato su una possibile mezza cotta nei confronti della pop star italiana, sogno proibito degli adolescenti di allora, ammette «Beh, insomma. Per un piccolo periodo ci siamo compresi», aggiungendo che ancora oggi«ci vogliamo bene». Ma tra i due fu il connubio professionale a restare memorabile, sancito da quella hit tormentone, "Boys", registrata «in piscina, con la maglietta bagnata».

Ma la bravura di Cecchetto è stata soprattutto quella di vedere ciò che gli altri non vedevano. Come nel caso di Jovanotti («Lo sento spesso - dice di Lorenzo - è il padrino di mio figlio Jody»). E se per qualcuno il cantante di "È qui la festa?" (1988) era inizialmente solo una «pertica», per Claudio non ci sono mai stati dubbi: «Vidi la registrazione» e «feci un salto». Tanto da portarlo immediatamente sotto la sua ala.

Opera di convincimento messa in atto anche nei confronti dell'animatore turistico Rosario Fiorello. Anche lui ingaggiato per «Radio Deejay». In che modo? «Gli avevano detto che c’erano tante ragazze». Promettendogli solo una cosa: da «animatore di un villaggio, diventerai quello dell’Italia». E così è stato.

Piccola nota tagliente, Claudio Cecchetto la riserva a un altro grande, Max Pezzali, ex 883. «La gratitudine per lui è un optional», sentenzia il manager, concludendo che «di tutti i miei è stato il più irriconoscente, in questo almeno è il numero uno».

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