Il rapper ha donato un’imbarcazione a una Ong: «A ottobre i primi interventi»
MILANO - Rime, ricerca musicale, provocazione ma anche spensieratezza: questi gli ingredienti della musica di Ghali, tornato con un nuovo disco “Pizza Kebab Vol. 1” che riprende il nome di uno dei suoi brani degli esordi. Allora il rapper aveva 18 anni, oggi ne ha 30 ma si sente rivitalizzato.
«I 30 li ho sentiti molto, come fossero i nuovi 18 - ha spiegato al Corriere della Sera -. Mi sento cresciuto, rinato e risbocciato. Ho accumulato tanta esperienza e l’arte è sempre al centro della mia vita». L’altro ingrediente che si assapora è quello dell’impegno contro le discriminazioni e per l’integrazione.
Ghali non lo sbandiera, ma nei suoi testi emerge chiaro. E nella vita privata si comporta alla stessa maniera: qualche tempo fa il rapper ha donato una barca alla Ong Mediterranea, che si occupa dei salvataggi in mare dei migranti provenienti dell’Africa.
«Mi è arrivata la bellissima notizia che ha salvato le prime persone - ha raccontato l’artista con grande soddisfazione -, dopo che non ha avuto il permesso di entrare in acqua per tutta l’estate. A ottobre è partita e ho ricevuto le foto dei salvataggi, 210 persone in due giorni, fra cui un bambino di due mesi. Merito mio? Il merito è delle persone che sono lì. È una cosa che mi sta a cuore, ma è grave che per salvare le persone debba intervenire un ragazzo. Dovrebbe farlo lo Stato».