MUSICASpengo le distrazioni del mondo e "Accendo la fantasia"

CONTONE - Nelle scorse settimane la cantautrice ticinese Lia Seddio ha pubblicato il suo nuovo singolo. S'intitola "Accendo la fantasia" e invita a fare chiarezza nella propria mente e stabilire ciò che per noi è davvero importante e cosa è superfluo (anche se ci appare come indispensabile).

Quale messaggio hai voluto trasmettere?
«Il messaggio è semplice: per ritrovare il proprio processo creativo, a volte bisogna spegnere un po' gli stimoli dall'esterno. Come la radio, i social, che ci distraggono e ci portano a ripetere quello che già c'è. È più importante connettersi con se stessi, interiormente, così da trovare qualcosa di nuovo e più autentico».

Hai una ricetta da seguire?
«Lo dico direttamente nel testo: basta poco per connettersi all'amore che abbiamo dentro e riuscire a manifestarlo. Bastano acqua, aria, terra e fuoco (ride, ndr)».

Bisogna quindi tornare all'essenziale?
«Siamo sommersi da bisogni costruiti, mentre non ci serve granché per essere felici. Solo le cose davvero fondamentali».

A livello musicale hai scelto un pop-lounge in grado di arrivare a una vasta fetta di pubblico.
«Dai riscontri che ho avuto è un brano che è riuscito a toccare anche i giovani. Mio figlio, che ha 17 anni, dice che è molto chill (ride, ndr). Le mie altre canzoni precedenti, invece, non gli arrivavano nello stesso modo».

Anche con il videoclip sei andata diretta al punto...
«È molto essenziale, perché mi sono concentrata sul far passare il messaggio il più possibile».

Hai pubblicato il brano sotto l'egida di Spazio Consolida: di cosa si tratta?
«È lo spazio che da qualche mese io e Marco (compagno d'arte e nella vita, ndr) abbiamo aperto a Contone. Qui uniamo le nostre tre passioni: la musica (con un piccolo studio di registrazione, per ora solo a uso privato); lo yoga (c'è una sala nella quale propongo diversi corsi); la natura (un giardino meraviglioso, un orto molto grande e un frutteto)».

È uno stile di vita che vi sta aiutando nella ricerca della felicità?
«Sì, certamente. Non è una ricetta universale: va bene per noi perché sono elementi che ci nutrono e ci fanno stare bene. Ma ognuno di noi deve trovare la propria strada».