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LUGANO“Partners in crime” con la propria mente

11.05.23 - 06:30
La band ticinese Yuna Hawks racconta la nascita del primo album registrato in studio grazie al sostegno di Safe Port Production.
Yuna Hawks - Carola Mancassola
“Partners in crime” con la propria mente
La band ticinese Yuna Hawks racconta la nascita del primo album registrato in studio grazie al sostegno di Safe Port Production.

LUGANO - Il primo amore non si scorsa mai e per la band ticinese Yuna Hawks ha un nome: “Partners in crime”, il primo singolo del giovane gruppo, che verrà pubblicata il prossimo 23 di maggio da Safe Port Production. Grazie al sostegno del progetto discografico ticinese, coordinato dal cantante Leo Pusterla, il sogno dei Yuna Hawks è diventato realtà. «Non lo scorderemo mai, anche perché i brani simboleggiano la nascita di un nuovo percorso, sia a livello musicale che personale, di tutto il gruppo», ci spiegano i quattro membri della band.

Come è nato "Partners in crime"? 

«È la canzone che abbiamo rielaborato di più, si è evoluta nel corso del tempo. Sentivamo che mancava sempre qualcosa e non ci siamo accontentati finché non l’abbiamo percepita completa. Ognuno di noi ha partecipato alla sua composizione: Armando e Gio alle chitarre hanno composto gli arrangiamenti unendo i loro stili, io (Shalon) e Armando abbiamo scritto il testo, infine Timothy alla batteria ha trovato le dinamiche ritmiche più adatte».

Un risultato frutto di una sinergia costruita negli anni. 

«La connessione musicale è nata dalla nostra amicizia. Anche se la formazione attuale è recente, sono anni che ci ritroviamo in sala prove per altri progetti musicali. Armando, Tim e Gio suonano insieme da sempre, hanno elaborato una certa sintonia a livello musicale e artistico. Durante le prove capita spesso che iniziano a suonare alcune vecchie cover e mi rendo conto quanto è profondo il loro legame. Poi circa tre anni fa io ed Armando ci siamo innamorati. Stare insieme ci permette di dedicare molto tempo alla musica; i testi e le melodie nascono spesso dal salotto di casa. Ognuno arriva da background musicali differenti, ma siamo riusciti ad unire questi generi, spesso opposti, in un unico stile», ci racconta Shalon, la cantante della band.

Perché la scelta del titolo?  

«Il titolo racchiude il significato della canzone, che si sviluppa come un dialogo tra una persona e la propria mente. Il contenuto di questi scambi mette in luce un rapporto conflittuale con il proprio ego e con il mondo esteriore. Vengono infatti citati alcuni disturbi come la depressione o la schizofrenia. "Partners in crime" simboleggia una sorta di riappacificazione con la propria mente. Per esempio nella prima strofa, il protagonista segue un cane nero, simbolo di malessere, a cui però riesce in seguito a mettergli il guinzaglio».

Nel testo parlate di "crazy thought and visions", cosa significano?

«Questi pensieri “distruttivi” e queste visioni fanno parte del disturbo psicologico del protagonista. Si tratta di pensieri che vengono percepiti reali, quando in realtà sono solo proiezioni della mente, illusioni. Il messaggio è che bisogna accogliere e accettare anche i lati oscuri, diventando “partner in crime"».

Quali sono i progetti futuri?

«Il nostro desiderio è quello di farci conoscere sia in Ticino che d’oltralpe. Speriamo di esibirci il più possibile. Nel frattempo ci stiamo dedicando a nuovi brani cercando di evolversi musicalmente. Non vediamo l’ora di ritornare in studio».

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