I vertici accusano il rapper di «illecita diffusione» dell'audio di una telefonata dopo il Concertone del Primo maggio.
Fedez: «Orgoglioso di quello che ho fatto. Lo rifarei altre mille volte e ne accetto le conseguenze».
ROMA - Finisce in tribunale il caso Fedez, dopo le polemiche nate dopo il Concertone del Primo maggio: la Rai ha querelato per diffamazione il rapper italiano.
L'accusa è «l'illecita diffusione» dell'audio della telefonata coi vertici di Rai3 e per diffamazione aggravata «della società e di una sua dipendente». «Sono orgogliosissimo a maggior ragione di quello che ho fatto, lo rifarei altre mille volte: affronto le conseguenze», è la replica di Fedez.
La vicenda - La vicenda nasce da una richiesta fatta dai vertici Rai al rapper di «adeguarsi al sistema» evitando di fare i nomi dei deputati omofobi durante il suo intervento al Concertone del Primo maggio. Un'imposizione che Fedez non ha ovviamente rispettato e che ha in seguito denunciato tramite i suoi canali social, divulgando la registrazione della telefonata avuta alla vigilia con la vicedirettrice di Rai3 nella quale gli veniva fatta la richiesta.