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EUROPAEvitare un inverno al freddo? Ci vogliono «azioni coordinate» sul gas

18.07.22 - 17:00
Bisogna risparmiare 12 miliardi di metri cubi da destinare agli stoccaggi, l'AIE propone cinque misure
keystone-sda.ch / STF (Michael Probst)
Evitare un inverno al freddo? Ci vogliono «azioni coordinate» sul gas
Bisogna risparmiare 12 miliardi di metri cubi da destinare agli stoccaggi, l'AIE propone cinque misure

PARIGI - L'Agenzia internazionale dell'energia (AIE) ritiene «essenziale» che l'Europa adotti subito «azioni coordinate» per prevenire «una consistente crisi del gas» nel «duro inverno che ha davanti», in caso di stop alle forniture russe.

Cinque misure di risparmio - Nei prossimi tre mesi, calcola l'organizzazione creata nel 1974 dall'Ocse in seguito allo shock petrolifero, dovranno essere risparmiati ulteriori 12 miliardi di metri cubi di gas da destinare agli stoccaggi. A questo scopo l'Aie suggerisce l'adozione di cinque misure immediate, inclusi controlli sui consumi delle famiglie. Senza l'implementazione adesso di questo tipo di provvedimenti l'Europa «potrebbe dover affrontare tagli e contingentamenti molto più drammatici più avanti».

«L'Europa è costretta a operare in un costante stato d'incertezza per quanto riguarda le forniture russe e non possiamo escludere un taglio completo», scrive Fatih Birol, direttore esecutivo dell'AIE, in un commento pubblicato sul sito dell'agenzia. Per cui «è molto meglio adottare i passi necessari a prepararsi per l'inverno che lasciare centinaia di milioni di cittadini e le economie europee alla mercé del tempo o, peggio ancora, dare un potere ulteriore e non necessario» al presidente russo Vladimir Putin.

La quota minima (e potrebbe non bastare) - Nello scenario in cui dopo il 21 luglio i flussi dal Nord Stream riprendessero a ritmo ridotto per interrompersi all'avvio della stagione invernale, l'1 ottobre, l'Europa «avrebbe bisogno di riempire i suoi stoccaggi al di sopra del 90% entro quella data per superare l'inverno. E anche così, potrebbero esserci delle interruzioni nelle forniture nell'ultima parte della stagione del riscaldamento».

Per Fatih raggiungere la soglia del 90% «è ancora possibile. Ma l'Europa deve agire subito e deve fare in modo che ogni giorno che resta conti». E la prima cosa da fare è ridurre i consumi e riversare il gas risparmiato negli stoccaggi perché le fonti alternative non sono disponibili nei volumi necessari per far fronte ai tagli di Mosca. Occorre risparmiare, secondo le nuove analisi dell'AIE, altri 12 miliardi di metri cubi nei prossimi tre mesi, «abbastanza per riempire 130 navi di Gnl».

Il ruolo dei governi - Fatih propone ai leader europei «cinque azioni concrete» da adottare in modo coordinato. Anzitutto «introdurre piattaforme di aste per incentivare gli utilizzatori industriali di gas a ridurre la domanda». Poi «minimizzare l'uso di gas nella produzione di energia» incrementando "temporaneamente" la generazione da carbone e olio combustibile e accelerando lo sviluppo di fonti a basse emissioni, incluso il nucleare. In terzo luogo «rafforzare il coordinamento tra gli operatori del gas ed elettrici in Europa» e, in aggiunta, «abbassare la domanda di elettricità da parte delle famiglie fissando standard e controlli sul raffreddamento», con «il governo e gli edifici pubblici che dovrebbero prendere l'iniziativa e fare da esempio». Infine «armonizzare i piani di emergenza nella Ue a livello nazionale ed europeo» sia per quanto riguarda «i contingentamenti dell'offerta che i meccanismi di solidarietà».

In aggiunta a queste misure i governi devono «preparare i cittadini europei a quello che potrebbe arrivare» con «campagne di sensibilizzazione pubblica» che in passato sono riuscite a ridurre i consumi di «parecchi punti percentuali». «Ogni azione conta. Semplici passi come abbassare il riscaldamento di un paio di gradi in Europa può risparmiare la stessa quantità di gas che viene fornita in inverno dal Nord Stream».

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