Cerca e trova immobili
ARMENIA

Il governo armeno riconosce l'indipendenza del Nagorno-Karabakh

Il parlamento armeno discuterà la proposta il 10 maggio
Il governo armeno riconosce l'indipendenza del Nagorno-Karabakh
Il parlamento armeno discuterà la proposta il 10 maggio
EREVAN - Il governo armeno ha deciso di riconoscere l'indipendenza dell'autoproclamata repubblica del Nagorno-Karabakh, approvando una proposta di legge del vice ministro degli Esteri Shavarsh Kocharian. Il parlamento armeno discuterà la ...

EREVAN - Il governo armeno ha deciso di riconoscere l'indipendenza dell'autoproclamata repubblica del Nagorno-Karabakh, approvando una proposta di legge del vice ministro degli Esteri Shavarsh Kocharian. Il parlamento armeno discuterà la proposta il 10 maggio.

Il Nagorno-Karabakh è una regione secessionista dell'Azerbaigian a maggioranza armena e sostenuta militarmente da Ierevan. È da decenni al centro di un conflitto tra armeni e azeri che periodicamente si riaccende, come avvenuto all'inizio di aprile di quest'anno.

La proposta di legge presentata al governo dal vice ministro Kocharian è stata avanzata da due deputati dell'opposizione, Zaruhi Postanjyan e Hrant Bagratyan, ma in Armenia le iniziative legislative dei parlamentari hanno bisogno di un'approvazione preliminare da parte del governo.

Non è la prima volta che l'opposizione armena chiede il riconoscimento dell'indipendenza del Nagorno-Karabakh, ma prima il governo di Ierevan aveva sempre respinto queste iniziative per non compromettere il processo di pace mediato dal Gruppo di Minsk dell'Osce presieduto da Russia, Francia e Usa.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE