Cerca e trova immobili

MilanoL'angolo del trader

09.09.09 - 09:39
"Mi chiamo bond, Fiat bond". Non c'è stato tempo di tante presentazioni per lo strumento lanciato ieri mattina da ...
L'angolo del trader
"Mi chiamo bond, Fiat bond". Non c'è stato tempo di tante presentazioni per lo strumento lanciato ieri mattina da ...
(Finanza.com) "Mi chiamo bond, Fiat bond". Non c'è stato tempo di tante presentazioni per lo strumento lanciato ieri mattina da Fiat, che in un batter d'occhio è andato tutto esaurito. Che i corporate bond stiano facendo mambassa riscuotendo sempre un gran successo tra gli investitori non è certo una novità (emblematico quello di Eni prima dell'estate, che ha aperto la strada a questi strumenti in Italia). Ieri mattina la casa automobilistica torinese a sorpresa ha annunciato sul mercato obbligazionario un'emissione quinquennale a tasso fisso da 1,25 miliardi di euro. L'operazione si è chiusa in serata con un tutto esaurito. La domanda da parte degli investitori è stata pari a 8 miliardi di euro, confermando il ritrovato interesse per le obbligazioni emesse da aziende. La cedola è del 7,625%, che al prezzo di emissione significa un rendimento del 7,75% - inferiore di 150 punti base rispetto al prestito di identico ammontare collocato dal Lingotto a fine luglio. E per rimanere in tema di quattro ruote, le novità questa mattina non mancano. A cominciare dalla Ferrari, che ha snocciolato i dati semestrali. Nei primi sei mesi dell'anno la quota di mercato del gruppo di Maranello è salita al 32,8% nonostante in calo dell'8% delle consegne che si sono attestate a 3.226 vetture. Mentre a livello globale la quota è cresciuta di oltre 10 punti percentuali. I ricavi si sono attestati a 891 mln (-8%), con utile della gestione ordinaria sceso da 164 a 124 mln. Una performance che ha soddisfatto gli uomini della casa della Testarossa, vista la difficile congiuntura economica per il settore automobilistico. Oltre i confini nazionali, ecco che continua a tenere banco la storia, ormai diventata telenovela, di Opel. Il rischio ora è di uno slittamento della decisione sul destino del gruppo da parte della casa madre, General Motors. Secondo il quotidiano tedesco Handelsblatt, il consiglio di amministrazione di Gm, riunito ieri a Detroit, ha deciso di rinviare la scelta a dopo le elezioni tedesche in programma per domenica 27 settembre. Uno scenario sgradevole per i politici tedeschi, che si sono sbilanciati da tempo a favore della cordata Magna, ma anche per i dipendenti della Opel, che ieri hanno lanciato un vero e proprio ultimatum a General Motors: "Una decisione sulla vendita di Opel/ Vauxhall l'8 settembre è nell'interesse comune di Gm, di Opel/ Vauxhall e dei suoi dipendenti europei", affermano in una lettera inviata a Detroit i sindacati europei della casa tedesca. Buon tradingda Hakuna
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE