Grane in vista anche per i privati: i britannici che vivono nell'Ue devono prevedere difficoltà coi conti bancari in patria
LONDRA - Se dovesse saltare il tavolo delle trattative sulla Brexit e il Regno Unito dovesse uscire dall'Unione europea senza un accordo, il governo di Londra sta mettendo a punto un 'manuale' rivolto alle imprese, ma non solo, su come cavarsela con i mille problemi che potrebbero sorgere.
Il ministro per la Brexit, Dominic Raab, ha definito la guida «pratica e mirata». Ha precisato che la sua priorità è di raggiungere un buon accordo con Bruxelles, aggiungendo che però una rottura, una 'no-deal hard Brexit' è possibile.
Si prospettano difficoltà di ogni genere, dai problemi doganali all'approvvigionamento di medicinali, dalle tariffe addizionali sul pagamento con carte di credito nei Paesi Ue, alle difficoltà di aprire conti bancari nel regno Unito per i britannici che risiedono all'estero, e così via.
Differenziato per tipo di impresa, il manuale si rivolge al mondo della finanza, alle farmacie, agli agricoltori, ai commercianti, ma anche al semplice cittadino, lavoratore dipendente o pensionato.
Il manuale contiene anche alcune note per i privati. I britannici che vivono negli altri Paesi dell'UE, per esempio, potrebbero perdere l'accesso ai servizi delle banche britanniche, come credito e depositi.