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AMSTERDAMIl re d'Olanda si scusa per i crimini commessi durante l'epoca coloniale

01.07.23 - 18:01
Accompagnato dalla regina Maxima e dal premier Mark Rutte, il re si è detto «personalmente ed estremamente» colpito
Reuters
Fonte ATS ANS
Il re d'Olanda si scusa per i crimini commessi durante l'epoca coloniale
Accompagnato dalla regina Maxima e dal premier Mark Rutte, il re si è detto «personalmente ed estremamente» colpito

AMSTERDAM - «La schiavitù è il crimine più doloroso, degradante e umiliante». Il re olandese Guglielmo Alessandro si è pubblicamente scusato per il ruolo storico svolto dai Paesi Bassi nella tratta degli schiavi durante il colonialismo.

«Oggi sono qui davanti a voi come re e come rappresentante del governo. Mi scuso», ha detto il sovrano parlando all'Osterpark di Amsterdam in occasione degli eventi di commemorazione per i 150 anni dalla liberazione degli schiavi nelle ex colonie.

Accompagnato dalla regina Maxima e dal premier Mark Rutte, il re si è detto «personalmente ed estremamente» colpito. Le scuse, secondo quanto riferito dai media locali, sono state accolte con un lungo applauso da parte del pubblico. «La schiavitù, in quanto crimine, considera le persone come merci, strumenti involontari per il profitto», ha sottolineato il sovrano aggiungendo che i Paesi Bassi sentono ancora «l'orrore» di quanto accaduto.

Dall'emergere del movimento Black Lives Matter negli Stati Uniti, l'Olanda si è impegnata in un dibattito assai complesso sul passato coloniale e sul commercio di schiavi che l'ha resa uno dei paesi più ricchi del mondo. Secondo un rapporto commissionato dal ministero dell'Interno olandese - ricorda la France Presse - e pubblicato a giugno, tra il 1675 e il 1770 le colonie portarono alla famiglia reale l'equivalente di 545 milioni di euro, in un momento in cui la schiavitù era molto diffusa.

I lontani antenati dell'attuale re dei Paesi Bassi, Guglielmo III d'Orange-Nassau, Guglielmo IV d'Orange-Nassau e Guglielmo V d'Orange-Nassau furono tra i maggiori beneficiari di quello che viene descritto nel rapporto come un «deliberato, strutturale e coinvolgimento a lungo termine» nella schiavitù.

Il primo ministro olandese Mark Rutte a dicembre ha rilasciato all'Aia le scuse formali del suo governo per il ruolo dello stato olandese nei 250 anni di schiavitù, che ha definito un «crimine contro l'umanità».

Guglielmo Alessandro è solo l'ultima personalità in ordine di tempo a fare mea culpa su questo scottante tema. A marzo 2022 il principe William, primo in linea di successione al trono britannico, espresse «profonda tristezza» per il passato schiavista e coloniale di quello che fu l'impero britannico.

Le sue scuse arrivarono durante la tappa in Giamaica del tour nei Caraibi affrontato assieme alla consorte. Lo schiavismo, ammise in quella occasione il principe William, citato dalla Bbc, «non ci sarebbe mai dovuto essere» e proietterà «per sempre delle macchie sulla nostra storia».

Nel 2018, la Danimarca si era scusata con il Ghana, che aveva colonizzato dalla metà del XVII secolo alla metà del XIX secolo. Anche il re Filippo del Belgio ha espresso «profondo rammarico» per gli abusi in Congo.

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