I media a servizio della parità: assegnato il Premio Ermiza

Il primo premio è stato conferito a “Donne e democrazia. Una storia di esclusione” di Cristina Artoni e Marco Pagani
BELLINZONA - Nella serata di martedì 9 dicembre si è svolto a Bellinzona l’evento pubblico “Ribaltare le narrazioni: il ruolo dei media nel promuovere la parità”, che ha riunito esperte ed esperti per riflettere su come i media, attraverso linguaggi e rappresentazioni, possano contribuire a una società all’insegna della parità di genere. La serata, moderata dalla giornalista RSI Sara Galeazzi, ha visto gli interventi di Claudia Vaccarone, esperta di media e genere e Inclusion Strategy Advisor, Marcella Gantenbein, referente diversità e inclusione RSI e specialista sviluppo del personale RSI, Alessandro Marcionni, responsabile del settore Fiction e documentaristica RSI e membro del gruppo Diversità e inclusione RSI, che hanno analizzato il ruolo strategico del servizio pubblico nel contrasto agli stereotipi e nella promozione di nuove narrazioni sensibili al genere.
Il Premio Ermiza - Nel corso dell’incontro è stato conferito il Premio Ermiza 2025, riconoscimento attribuito ogni due anni ai contributi mediatici della Svizzera italiana che meglio valorizzano le pari opportunità. L’ottava edizione si è aperta anche ai contributi scritti, ampliando le voci in campo. Per questo motivo, quest’anno sono stati attribuiti più riconoscimenti, premiando lavori di grande qualità e diversità di approcci. Il Primo Premio è andato a “Donne e democrazia. Una storia di esclusione” di Cristina Artoni e Marco Pagani (Rete Due, Alphaville), per l’analisi rigorosa e originale delle radici storiche dell’esclusione femminile dalla politica.
Il Secondo Premio è stato assegnato a “Nel nome della povertà” di Sharon Bernardi (Il Quotidiano), un’inchiesta sensibile e approfondita sulle diseguaglianze economiche e sociali che colpiscono le donne. Il Terzo Premio è stato conferito a “Come un Parlamento è diventato più maschile nel corso della legislatura” di Luca Beti (swissinfo.ch), per l’analisi puntuale delle dinamiche di esclusione femminile nelle istituzioni politiche. Infine, la giuria ha voluto attribuire una menzione speciale a “Libere di dover partire” di Manuela Ruggeri e Mattia Lento, per il progetto multimediale che racconta con delicatezza e profondità l’emigrazione femminile.
Il premio è sostenuto da BancaStato con fr. 2'500 e dalla Federazione Associazioni Femminili Ticino Plus (FAFTPlus) con fr. 500.-.
La giuria era composta da: Maurizio Binaghi, rappresentante della Commissione consultiva per le pari opportunità; Marco Coppola, direttore di Radix Svizzera italiana ed esperto in questioni di genere; Ilenia D’Alessandro, collaboratrice del Servizio Gender e Diversity SUPSI; Morena Ferrari Gamba, imprenditrice ed esperta HR, rappresentante del Consiglio Regionale SSR.CORSI, Presidente della Fondazione dei Diritti Umani e delegata al Film Festival dei Diritti Umani; Elettra Fiumi, giornalista, regista, produttrice, montatrice; Athina Greco, rappresentante del Servizio per le pari opportunità.
L’evento e il Premio Ermiza sono organizzati dalla SSR Svizzera italiana CORSI, dalla Commissione consultiva per le pari opportunità del Cantone Ticino, dal Servizio pari opportunità dell’Università della Svizzera italiana (USI) e dal Servizio Gender e Diversity della Scuola Universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI).



