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CANTONEColleghi maleodoranti: «Segnalare sì, ma con estrema delicatezza»

03.05.23 - 06:30
Un clima di rispetto e buona convivenza tra colleghi è importante. Alcune situazioni, però, possono diventare fastidiose. Parla l'esperto
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Colleghi maleodoranti: «Segnalare sì, ma con estrema delicatezza»
Un clima di rispetto e buona convivenza tra colleghi è importante. Alcune situazioni, però, possono diventare fastidiose. Parla l'esperto

LUGANO - Con l'avvicinarsi della stagione calda, anche il clima in ufficio rischia di diventare pesante e fastidioso. Accade, ad esempio, laddove si è a stretto contatto con chi presta poca attenzione alla igiene personale, con l'inevitabile conseguenza dell'insorgere di cattivi odori. 

Quando si trascorrono molte ore al giorno in ufficio, può essere difficile evitare di percepire gli odori di chi ci sta accanto. 

Tutto ciò può arrivare a generare situazioni di malessere? A rispondere, dal Laboratorio di Psicopatologia del Lavoro, è lo psicologo Gabriele Barone. 
«Purtroppo sì. Indipendentemente dalla sua fonte, un odore sgradevole può generale difficoltà di concentrazione e di focalizzazione sui compiti lavorativi, stimolando i dipendenti a cercare soluzioni per arginare la problematica (frequenti interruzioni ad esempio per aprire la finestra, per cambiare stanza, ecc.). Nel caso in cui quest’ultimo sia generato da una cattiva igiene, oltre alle difficoltà menzionate si aggiungono quelle sociali: i colleghi potrebbero infastidirsi, iniziando a mostrarsi insofferenti nei confronti dell’interessato e creando dinamiche conflittuali, associate a un malessere vissuto da ambe due le parti in causa».

Per quale motivo non si trova nulla che regolamenti questo aspetto?
«È una tematica sensibile da trattare: spesso i regolamenti interni fanno riferimento a un decoro nella presentazione personale (vestiario adeguato) che comprende anche le questioni igieniche. Diventa infatti difficile fornire delle linee guida oggettive di adeguate condizioni igieniche, in quanto bisogna considerare anche la soggettività del dipendente e dei colleghi».

Quella del collega “poco accorto” a questo aspetto è tutt’altro che una situazione rara. Come fare in questi casi per gestirla al meglio?
«Per evitare che si adottino soluzioni inadeguate o poco ragionate, bisognerebbe sempre segnalare la situazione alle risorse umane o al responsabile, in modo che possano trattare la casistica con estrema delicatezza. Spesso infatti le persone cui vengono attribuite carenze igieniche non ne sono coscienti, dunque un intervento brusco potrebbe rendere negativo il rapporto con i colleghi e l’ambiente lavorativo».

Dietro una persona poco attenta alla pulizia personale o dei propri indumenti cosa si può celare?
«Le cause possono essere molteplici: da un ridotto automonitoraggio, a questioni culturali, a situazioni di malessere (sia fisico, che psicologico)».

Se si dovesse in pochi punti stilare un elenco delle accortezze di base per evitare situazioni di disagio, quali potrebbero essere queste?
«Diventa complesso prevenirle, visti in numerosi fatti soggettivi implicati. Tuttavia, qualora dovessero presentarsi casistiche del genere, sarebbe il caso di evitarle di gestirle guidati dall’impeto, al fine di non creare conflitti e sarebbe il caso di segnalarli, appunto, alle risorse umane per un’adeguata gestione».

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