Si conclude il primo vaccino-tour ticinese, ma è già pronto a ripartire

Ha avuto luogo oggi a Biasca l'ultima tappa della prima vaccinazione on the road nel nostro cantone.
I partecipanti sono di tutte le età. «Ieri ad Aquila abbiamo vaccinato due ultraottantenni», spiega il capo della sezione del militare e della protezione della popolazione Ryan Pedevilla.
Ha avuto luogo oggi a Biasca l'ultima tappa della prima vaccinazione on the road nel nostro cantone.
I partecipanti sono di tutte le età. «Ieri ad Aquila abbiamo vaccinato due ultraottantenni», spiega il capo della sezione del militare e della protezione della popolazione Ryan Pedevilla.
BIASCA - Last stop: Biasca. Si conclude qui il primo giro della campagna di vaccinazione itinerante ticinese. Dopo aver toccato 28 diverse località su 28 giorni, furgone e tendine si apprestano a ricominciare il percorso dall'inizio. Questo permetterà la somministrazione non solo delle seconde dosi, ma anche, per chi lo desidera, delle prime, specifica il capo della sezione del militare e della protezione della popolazione Ryan Pedevilla.
Oltre le aspettative - L'obiettivo perseguito dalla vaccinazione on the road è di facilitare l'accesso all'immunizzazione e dare nuovo slancio a una campagna vaccinale che, circoscritta ai centri vaccinali, aveva subito una battuta d'arresto. Questa nuova formula garantisce una migliore prossimità sul territorio e non richiede alcun appuntamento. La risposta della popolazione è stata positiva, spiega Pedevilla: «L'obiettivo minimo era di fare almeno 100 vaccinazioni al giorno, e siamo arrivati oggi a una media di 128. Siamo riusciti a vaccinare l'1% della popolazione cantonale attraverso questo sistema, e questo ci dice che abbiamo risposto alle esigenze della popolazione».
Di tutto un po' - A partecipare a questa campagna non sono però stati soltanto i giovani, specifica Pedevilla. «C'è stato un po' di tutto. Ieri ad Aquila abbiamo vaccinato due ultraottantenni. Le categorie con le quali abbiamo più avuto a che fare sono state i lavoratori, quando ci avvicinavamo ai comparti industriali, gli studenti, quando eravamo nelle scuole, e la gente comune nelle zone dei centri commerciali».

Dipartimento Sanità e Socialità Cantone Ticino









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