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Ecco di cosa si lamentano i ticinesi

A dicembre i regali, a novembre le casse malati. A marzo le mascherine. L'Acsi ha ricevuto 2100 reclami
Ecco di cosa si lamentano i ticinesi
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Ecco di cosa si lamentano i ticinesi
A dicembre i regali, a novembre le casse malati. A marzo le mascherine. L'Acsi ha ricevuto 2100 reclami
LUGANO - Nell'anno del Covid dal Ticino si sono levate molte lamentele. Più che mai, probabilmente. Non tutte sono arrivate all'Acsi, certo: l'Associazione dei consumatori della Svizzera italiana è un ottimo osservatorio, tuttavia, sull...

LUGANO - Nell'anno del Covid dal Ticino si sono levate molte lamentele. Più che mai, probabilmente. Non tutte sono arrivate all'Acsi, certo: l'Associazione dei consumatori della Svizzera italiana è un ottimo osservatorio, tuttavia, sull'umore dei ticinesi. E anche quest'anno ha pubblicato un report sui reclami ricevuti. 

In tutto sono 16.060 le lamentele pervenute agli sportelli nelle tre regioni linguistiche (Acsi, Konsumentenschutz e Frc). In calo rispetto all'anno scorso «per via del blocco delle attività in primavera» ma con un'eccezione in Ticino. Qui i reclami sono stati 2100, in linea con il 2019. «E l'anno non è ancora finito» spiega la segretaria cantonale Laura Regazzoni Meli. «A dicembre ci attendiamo un aumento di consultazioni, specie per quanto riguarda gli acquisti online e in negozio, e la possibilità di fare un reso». 

Proprio l'e-commerce è stato, anche in Ticino, la causa principale di lamentele. «Durante la primavera gli acquisti online sono aumentati tantissimo, e i livelli si sono mantenuti alti anche dopo» spiega Regazzoni. Nel complesso, la percentuale di questi reclami è aumentata dal 36 al 39 per cento. 

«Le lamentele riguardano soprattutto i ritardi nelle consegne, ma anche le difficoltà nell'effettuare un reso e far valere la garanzia di due anni. Per i prodotti acquistati da piattaforme estere, in particolare, è praticamente impossibile» continua la segretaria dell'Acsi. 

Il Covid ha inciso anche in altri modi. «I consumatori ci hanno contattato per i motivi più svariati, legati all'annullamento dei viaggi, ad esempio, o di spettacoli per cui avevano acquistato i biglietti. Anche gli abbonamenti alle palestre, e le difficoltà nell'ottenere i rimborsi, sono stati un cruccio per molti». 

Da segnalare, infine, nella prima fase dell'emergenza «diverse segnalazioni relative ai prezzi esagerati dei dispositivi di protezione, mascherine e disinfettanti, e a problemi e incomprensioni con i medici». Nel mese di novembre, per contro, i ticinesi che si sono rivolti all'Acsi «lo hanno fatto soprattutto per questioni legate ai premi delle casse malati e al cambio di assicurazione, come tutti gli anni». Anche con il Covid, ci sono cose che non cambiano.

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