L'immunologo è professore della nuova Facoltà di Scienze biomediche dell'USI e direttore dell'Istituto di ricerche in biomedecina di Bellinzona
BELLINZONA / GINEVRA - Il Premio Louis-Jeantet 2018 per la medicina è stato assegnato all'immunologo Antonio Lanzavecchia dell'Università della Svizzera italiana (USI) e a Christer Betsholtz dell'università di Uppsala (Svezia).
Riceveranno ciascuno 625'000 franchi per proseguire le loro ricerche e 75'000 franchi a titolo personale, precisa un comunicato odierno della Fondazione Louis-Jeantet.
Antonio Lanzavecchia, direttore dell'Istituto di ricerche in biomedecina di Bellinzona e professore al politecnico di Losanna (EPFZ), è ricompensato per il contributo alla comprensione della reazione immune nell'uomo e alla rilevazione di anticorpi che neutralizzano efficacemente vari agenti infettivi.
Lanzavecchia, nato a Varese il 9 ottobre del 1951, ha già ricevuto numerose distinzioni di prestigio; tra di esse i premi Robert-Koch 2017 e Sanofi-Institut Pasteur 2017 e la medaglia doro dell'Organizzazione europea di biologia.
Christer Betsholtz è direttore del centro integrato di cardio-metabolismo dell'Istituto Karolinska di Huddinge (Svezia). Il riconoscimento gli è stato assegnato per le sue scoperte fondamentali in biologia vascolare, in particolare per la caratterizzazione di cellule specializzate - i periciti - e del ruolo che svolgono nello sviluppo e nella permeabilità vascolare.
La consegna del premio avverrà il 25 aprile a Ginevra, sede della fondazione Louis-Jeantet, creata nel 1982. Dal 1986, il premio è stato attribuito a 88 ricercatori.
Louis Jeantet (1897-1981), uomo d'affari che ha fatto fortuna in Francia nel settore dell'automobile e dei pneumatici, si è installato a Ginevra nel 1936 e ha passato la vita a gestire il suo patrimonio.