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BELLINZONA“Mitra non vuole più sentire parlare di suo figlio”

12.03.15 - 09:07
Delitto di Daro, il giovane che uccise Arno Garatti uscirà di carcere a breve. Gelo da parte di sua madre, in attesa della decisione del Tribunale federale. L’avvocato: “Non c’è più rapporto”
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“Mitra non vuole più sentire parlare di suo figlio”
Delitto di Daro, il giovane che uccise Arno Garatti uscirà di carcere a breve. Gelo da parte di sua madre, in attesa della decisione del Tribunale federale. L’avvocato: “Non c’è più rapporto”

BELLINZONA - Trascorre le giornate nella sua casa, in Serbia. Vive grazie all’aiuto finanziario delle sorelle. E attende la sentenza definitiva del Tribunale federale. Per Mitra Djordjevic (52), dapprima assolta e poi condannata all’ergastolo per essere ritenuta la mente dell’uccisione del marito Arno Garatti, il 2015 potrebbe essere l’anno della svolta. Anche perché tra pochi mesi suo figlio, esecutore materiale del delitto, uscirà dal carcere minorile. “Ma lei - sostiene Pietro Pellegrini, legale della donna - del ragazzo non ne vuole più sapere”.

Distacco totale - Stando alle ultime notizie, potrebbe addirittura esserci l’Africa nel futuro del ragazzo, ormai 19enne. In particolare una comunità nella Repubblica del Congo-Brazzaville, in cui parteciperebbe a un programma di reinserimento sociale. Pellegrini non fa una piega. E insiste, suscitando più di un dubbio: “A Mitra non importa più nulla di suo figlio. Non c’è più rapporto, il distacco è totale. Non lo vuole né vedere, né sentire. Le ho fatto presente che a breve tornerà libero. Ma non ha voluto conoscere alcun dettaglio”.   

Dubbi - Sarà davvero così? Oppure l’abile avvocato sta semplicemente facendo il suo dovere, escludendo così che la sua assistita possa avere influenzato il figlio nell’esecuzione del delitto? Pellegrini e la sua assistita si sono sentiti per l’ultima volta qualche giorno fa al telefono. “Ma era da mesi che Mitra non mi chiamava. Voleva soprattutto sapere se ci fossero aggiornamenti in merito al ricorso al Tribunale federale”.

Donna enigmatica - Difficile per il legale dire come stia vivendo questo periodo di attesa. “È una donna imperscrutabile. Mi dice di avere ancora problemi di salute, in particolare di diabete. Non so che contatti abbia laggiù, vive da sola, ma vede la figlia. So che fa fatica con i soldi e che le sorelle l’aiutano”.  

Il momento della verità - L’avvocato ne è praticamente certo. “Penso che entro fine anno avremo finalmente la decisione del Tribunale federale. Come andrà a finire? Beh, in Ticino un tribunale ha assolto Mitra e l’altro, dieci mesi dopo, l’ha condannata all’ergastolo. Diciamo che le possibilità sono 50 e 50”.

Destino incerto - Intanto, però, la donna subito dopo il primo processo, quello dell’assoluzione, se n’è tornata in Serbia. Rendendo tutto più complicato, anche nel caso in cui l’ergastolo fosse confermato. Conclude Pellegrini: “Dove sconterebbe l’ipotetico carcere? Ci sono varie possibilità. Tutto dipende dagli accordi internazionali. Ma io non mi pongo ancora la domanda”. 

    

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