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LUGANOLicenziamenti al Casinò, l'OCST alza il tiro: "Via Pelli e Thonhauser"

09.11.10 - 12:29
L'accusa dell'OCST: "Licenziati perché sindacalizzati". La risposta di Thonhauser: "Non è vero, buoni i rapporti con il sindacato. Si tratta di una ristrutturazione interna"
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Licenziamenti al Casinò, l'OCST alza il tiro: "Via Pelli e Thonhauser"
L'accusa dell'OCST: "Licenziati perché sindacalizzati". La risposta di Thonhauser: "Non è vero, buoni i rapporti con il sindacato. Si tratta di una ristrutturazione interna"

LUGANO - Torna a infiammarsi la vertenza tra il sindacato OCST e il Casinò di Lugano. Le accuse dell'OCST sono pesanti: licenziamenti ingiustificati e discriminanti, rappresaglie contro il personale sindacalizzato.

Nel caso specifico sono due le persone licenziate con effetto immediato. Secondo l'OCST sono state allontanate perché ritenute attiviste nel sindacato.

Le due persone licenziate sono state trattate, scrive l'OCST "come se fossero dei delinquenti comuni" e si parla di un "vergognoso gesto, non degno di una direzione che si volesse definire seria".

L'amministratore unico del Casino' di Lugano, Huberthus Thonhauser, smentisce categoricamente e spiega: "Il licenziamento di questi due dipendenti non ha nulla a che fare con le motivazioni addotte dal sindacato. Il fatto che loro siano stati attivisti nel sindacato non ha nulla a che fare con il loro allontanamento. Un licenziamento avvenuto per motivi di ristrutturazione interna e non per la loro età. Inoltre sono state assunti, nel frattempo, collaboratori in altri settori".

Thonhauser non nasconde una certa sorpresa alle accuse lanciate dall'OCST: "Noi abbiamo buoni rapporti con il sindacato con il quale abbiamo stipulato un Contratto collettivo di Lavoro. Non abbiamo nessuna intenzione di rompere il partenariato sociale. Noi rispettiamo i termini del CCL e a tal proposito ricordo che il Casinò di Lugano ha il più basso tasso di fluttuazione del personale di tutta la Svizzera".

Il sindacato arriva addirittura a chiedere la rimozione dall'incarico da amministratore unico a Thonhauser e da presidente del CdA a Erasmo Pelli. Thonhauser getta acqua sul fuoco: "Per questo tipo di vicende non credo sia il caso di soffiare sul fuoco. E sulla richiesta del sindacato di dimettermi vorrei soltanto invitare a far parlare i fatti. Niente gossip. Dalla nuova gestione, risalente a 18 mesi fa la nostra casa da gioco ha conosciuto il più alto tasso di crescita di affari in tutta la Svizzera e sta gestendo con una redditività accettabile l'attività".

Thonhauser, inoltre, non nasconde il suo stupore sull'attacco dell'OCST: "Anche il sindacato ci ha riconosciuto di avere lavorato bene in questi due anni".

Ma se c'è qualcuno che può chiedere le mie dimissioni non è, con tutto rispetto, l'OCST, ma l'assemblea degli azionisti e il CdA".

p.d'a.

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