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VAL PONTIRONESalvate dalla neve dalla Spab, tre caprette lasciano il rifugio

18.02.09 - 08:23
Rimane “Nerina”, la capra recuperata morente ed ora beniamina di tutti.
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Salvate dalla neve dalla Spab, tre caprette lasciano il rifugio
Rimane “Nerina”, la capra recuperata morente ed ora beniamina di tutti.

VAL PONTIRONE - Non avevano le marche auricolari obbligatorie, ma solo le orecchie tagliuzzate con coltello e forbice, una pratica ancestrale, da parecchi anni proibita dalla legge federale sulla protezione degli animali. Stiamo parlando delle caprette salvate dalle rocce con l’elicottero lo scorso 24 dicembre.

Queste sono in seguito state portate e curate al rifugio della Spab di Gorduno-Gnosca dove una veterinaria è riuscita a salvare quelle colpite da polmonite. Solo 'Nerina', così è stata chiamata, tossisce ancora e se ce la farà, avrà la sua storia da raccontare alle centinaia di allievi delle scuole che ogni anno visitano la fattoria didattica Piccolo Eden.

Dopo la pubblicazione sul foglio ufficiale da parte della Spab e la posa delle marche numerate, qualche giorno fa sono state prelevate da due allevatori di Biasca per conto del proprietario.

"Un giorno - si legge nel comuni se l’esame del sangue non rivelerà i sintomi della malattia epizootica CAE che ha fatto morire centinaia di capre in Svizzera, potranno tornare a brucare sulle balze della Valle. Il proprietario dovrà ricordarsi allora che tutti gli animali esposti alle intemperie invernali estreme devono poter disporre di un giaciglio coperto dove potersi riparare, e ciò è valido a livello nazionale. "La Legge, votata dal popolo - ricorda la Spab - definisce gli animali esseri viventi e senzienti, non più considerati cose, come nel tempo passato".

Nelle foto (Spab): la partenza dal rifugio e il particolare di un orecchio tagliuzzato

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