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SVIZZERACertificati internazionali per i vaccinati, il plauso di HotellerieSuisse

24.09.21 - 20:50
L'associazione chiede che si prosegua con la politica dei test gratuiti
Depositphotos (Geribody)
Certificati internazionali per i vaccinati, il plauso di HotellerieSuisse
L'associazione chiede che si prosegua con la politica dei test gratuiti

BERNA - HotellerieSuisse accoglie con favore la proposta del Consiglio federale, rivolta ai Cantoni, di un organo di notifica centrale per il rilascio di certificati per le persone vaccinate e guarite all’estero. «Accogliamo con favore l’orientamento. Un organo di riferimento centrale per gli ospiti provenienti da Stati terzi è a misura di cliente», afferma Andreas Züllig, presidente di HotellerieSuisse. Anche la proroga del periodo transitorio di due settimane è ragionevole, aggiunge l'associazione.

Niente costi per i clienti - HotellerieSuisse non approva invece il pagamento per il rilascio del certificato svizzero. «Le persone vaccinate e guarite provenienti da Stati terzi devono essere trattate allo stesso modo degli ospiti nazionali o dell’UE, poiché possiedono un certificato valido nel loro Paese d’origine. In Francia, la conversione è gratuita per gli ospiti provenienti da Stati terzi. Gli altri Paesi europei limitrofi accettano attualmente un certificato di vaccinazione cartaceo per l’accesso all’offerta turistica. Oneri supplementari per una conversione equivarrebbero a un notevole svantaggio competitivo nei confronti di altri Paesi europei e sarebbero particolarmente dannosi per il turismo svizzero».

Ancora test gratuiti - La possibilità di ottenere un certificato con un test gratuito è importante per il settore dell’ospitalità, «perché è l’unico modo per mantenere basse le barriere all’entrata nonostante l’obbligo di certificazione. Affinché tutte le persone possano partecipare alla vita sociale, HotellerieSuisse chiede la continuazione dei test gratuiti fino a quando l’obbligo di certificazione non sarà eliminato». 

Basta distinzioni tra vaccini - L'associazione chiede inoltre a Berna di trovare una soluzione alle discrepanze tra i vari tipi di vaccini, quelli che figurano sulla lista dell'Agenzia europea per i medicinali e quelli no (e che richiedono che si venga sottoposti ai test). Il Consiglio federale dovrebbe quindi «permettere il rilascio di un certificato svizzero per i vaccini riconosciuti dall’OMS o di autorizzare in maniera pragmatica i rispettivi certificati di vaccinazione a fini turistici».

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