Adnan, Julien e Marco affrontano velocità, alcol e stanchezza alla guida

L'UPI realizza tre video per sensibilizzare i giovani tra i 18 e i 24 anni. La discussione è aperta a scuola
Scarsa esperienza, propensione al rischio e influenza dei coetanei. Sono questi i motivi più frequenti alla base degli incidenti stradali di cui sono vittime i giovani tra i 18 e i 24 anni. Incidenti che sono 2,5 volte più frequenti rispetto a quanto accade nella fascia d'età 25-64 anni.
Nel 2019 sono 290 i giovani conducenti rimasti gravemente feriti. Anche se, negli ultimi dieci anni, il numero si è fortunatamente dimezzato. Nel 2009 erano infatti 612. Dell'attività di prevenzione sistematiche hanno beneficiato i giovani automobilisti (-71%), i ciclisti (-41%) e i motociclisti (-39%).
Secondo Thomas Kramer, consulente Comportamento nel traffico all’UPI, «i giovani adulti assumono più spesso comportamenti a rischio, perché cercano attestazioni di stima, vogliono profilarsi o si mettono in competizione».
L'Ufficio prevenzione infortuni (UPI) ha realizzato tre video interattivi per sensibilizzare i giovani e alimentare la discussione a scuola (scuole medie superiori, scuole professionali). In ogni video gli allievi possono prendere quattro decisioni che influenzano il resto della storia e la sorte dei protagonisti. Questi ultimi sono confrontati con le tre cause d’incidente più frequenti: Adnan con la velocità, Julien con l’alcol e Marco con la stanchezza. I video fanno riferimento a fatti realmente accaduti e sono stati realizzati in collaborazione con dei giovani.




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