"Una limitazione unilaterale della libera circolazione delle persone è contraria all'accordo sottoscritto con l'Ue"
BERNA - Il PS non può entrare in materia sulla variante unilaterale di attuazione dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa presentata oggi dal Consiglio federale: "una limitazione unilaterale della libera circolazione delle persone è infatti contraria all'accordo sottoscritto con l'Ue", afferma il presidente del partito Christian Levrat, citato in una nota. Inoltre, la clausola di salvaguardia non è altro che un placebo: i problemi reali che hanno portato all'accettazione dell'iniziativa UDC non verranno risolti.
Per il PS, due sono gli elementi decisivi in materia di politica europea. In primo luogo la Svizzera deve restare aperta rispetto all'Europa e curare i rapporti con l'Unione europea. In secondo luogo quest'apertura deve essere legata a misure di accompagnamento che permettano di proteggere i posti di lavoro e gli affitti. Due esigenze che secondo il partito non sono contemplate nel progetto del Consiglio federale.
La variante "limitazione unilaterale dell'immigrazione senza accordo con l'Ue" è per i socialisti inaccettabile: anche se gli accordi bilaterali non venissero rotti immediatamente si assisterebbe a un degenerare delle relazioni tra Berna e Bruxelles per diversi anni. Un'effettiva rottura degli accordi costituirebbe per la Svizzera un vero e proprio fallimento, secondo il PS.
E la variante "clausola di salvaguardia con il consenso dell'Ue" è solo una "soluzione-farsa" che presenta pericoli importanti per i salariati, precisa il PS. In conclusione, la qualità di vita della popolazione non dipende dalle clausole di salvaguardia o dai contingenti, ma dagli impieghi, dagli alloggi e dalla coabitazione.
ats