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«Lustrinelli in Nazionale? Lasciamogli fare esperienza...»

Livio Bordoli sulla rinascita del Lugano: «Me l'aspettavo, bravo il Crus».
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«Lustrinelli in Nazionale? Lasciamogli fare esperienza...»
Livio Bordoli sulla rinascita del Lugano: «Me l'aspettavo, bravo il Crus».
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LUGANO - Cinque vittorie nelle ultime sei partite. È un Lugano che vola, è un Lugano che è a tre lunghezze dal secondo posto con una partita da recuperare. Quello che nelle scorse settimane sembrava un gruppo nettamente in difficoltà, oggi si è "trasformato" in una squadra in grado di dare del filo da torcere a tutti, avvicinandosi alla vetta della classifica.

Pesantissimo, in questo senso, l'1-0 con cui domenica la compagine del Crus ha sbancato il St.Jakob... Ne abbiamo parlato con l'ex allenatore dei sottocenerini Livio Bordoli: «A livello di spettacolo abbiamo assistito a una bella partita con un Lugano che - specialmente nel primo tempo - pressava alto, mettendo in difficoltà il Basilea. Nonostante ci sia stata una sola rete, mi sono divertito tanto e ho visto un Lugano pimpante e sul pezzo».

Eppure, da ormai due mesi, sta giocando senza un pilastro come Renato Steffen... Vuol dire che non è più così indispensabile?
«La domanda ci sta ed è lecita, ma un elemento della sua caratura sarà ancora utilissimo alla causa. Fa parte di quei giocatori che nei momenti clou della stagione ti aiutano a fare la differenza. Non si può discutere Steffen».

Ti aspettavi la rinascita della squadra?
«Non mi ha stupito ed ero sicuro che prima o poi sarebbe arrivata. Ultimamente, a parte il Basilea, il Lugano ha incontrato avversari sulla carta un po' più abbordabili e questo ha sicuramente aiutato a ritrovare una certa stabilità. Il livello del campionato è davvero basso... Rispetto ad altre squadre che ora sono lì vicine in classifica, il FCL in termini di singoli è nettamente superiore. Mancava giusto la fiducia, che ora è arrivata...».

Ma questo Lugano è da titolo?
«Per me sì... Se guardiamo come giocano Young Boys e Basilea, non puoi non inserire il Lugano nella lotta per il titolo. Pensando anche al fatto che non hanno l'Europa, che ti sottrae molte energie, i bianconeri devono provarci».

Quanto c'è del Crus nella crescita della squadra?
«Ancora una volta è stato bravo. Non era la prima volta che viveva un momento di difficoltà, ma una delle sue qualità migliori è saper lavorare in contesti complicati. Non è stato aiutato, anche perché nelle ultime settimane gli sono stati tolti tanti collaboratori con i quali lavorava da anni. Nonostante ciò, è riuscito a capovolgere la situazione quasi da solo».

Cosa ci dici di questo Thun?
«Semplicemente incredibile, sta facendo qualcosa di fuori di testa. È una squadra compatta e difficile da affrontare. Gliel'ho detto personalmente a Lustrinelli: "Siete una squadra brutta da affrontare", perché non sai come prenderla. Pensi di essere sul pezzo, ma alla fine perdi. Come è capitato al Servette sabato scorso che, pur giocando meglio, è uscito dal campo senza punti».

Ma può ambire alla conquista del campionato o pensi che prima o poi crollerà?
«Ci devono credere eccome perché il livello della Super League è davvero basso. Se dovessero battere il Lugano alla prossima, farebbero un altro grande passo in avanti. Inoltre, con un paio di innesti importanti nella pausa invernale potrebbero ulteriormente rinforzare la rosa. Nella storia, abbiamo tanti esempi di squadre che hanno vinto campionati incredibili. Pensiamo al Leicester e al Leverkusen o, ancor più indietro negli anni, al Kaiserslautern di Sforza e al Verona. Vedendo il livello basso della concorrenza, il Thun deve assolutamente crederci».

Lustrinelli è pronto per la Nazionale?
«No, non credo. Deve fare ancora un po' esperienza, ha bisogno di qualche partita internazionale prima di essere pronto per il palcoscenico della Nazionale. Non basta metterlo lì... In passato aveva fatto due-tre anni con la U21, ma la Nazionale maggiore è un'altra storia. Lasciamogli fare esperienza... In futuro, poi, se dovesse continuare così, lo vedrei eccome. E se la meriterebbe anche...».

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