Cerca e trova immobili
MELBOURNE

Ricorso respinto: Djokovic deve lasciare l’Australia

Vincono il Ministro e l’opinione pubblica: l’Australia espelle il no vax Djokovic
Ricorso respinto: Djokovic deve lasciare l’Australia
keystone-sda.ch / STR (JAMES ROSS)
Ricorso respinto: Djokovic deve lasciare l’Australia
Vincono il Ministro e l’opinione pubblica: l’Australia espelle il no vax Djokovic
Djokovic ha pagato a caro prezzo la scelta di non vaccinarsi e i comportamenti tenuti una volta scoperto di essere positivo.
SPORT: Risultati e classifiche
MELBOURNE - Questa volta è davvero finita, questa volta Novak Djokovic è stato definitivamente sconfitto.  Respinto il ricorso presentato contro la decisione presa da Alex Hawke, Ministro dell’Immigrazione, il 34enne di Belg...

MELBOURNE - Questa volta è davvero finita, questa volta Novak Djokovic è stato definitivamente sconfitto. 

Respinto il ricorso presentato contro la decisione presa da Alex Hawke, Ministro dell’Immigrazione, il 34enne di Belgrado si è dovuto arrendere all’annullamento del visto che gli avrebbe permesso di rimanere in Australia. Dovrà tornare in Serbia e non potrà andare a caccia di un nuovo - il decimo - successo nel primo Slam dell’anno. 

Una corte composta da tre giudici in seduta plenaria ha messo il punto a una vicenda intricata e, a livello d’immagine, sanguinosa (per il numero uno al mondo, per il tennis e per l’Australia), cominciata mesi fa e infiammatasi negli ultimi dieci giorni. Dal 5 gennaio scorso, quando Nole è atterrato nell’isola-continente solo poche ore dopo aver avvisato il mondo di aver ottenuto un’esenzione che gli avrebbe consentito, da non vaccinato, di soggiornare comunque a Melbourne e, quindi, di partecipare agli Australian Open. Il sogno di fare la storia è, per Novak, tuttavia svanito presto; l’incontro con gli agenti dell’Australian Border Force lo ha infatti velocemente fatto precipitare in un incubo.

Fermato perché in possesso di un visto ottenuto con documentazione ritenuta irregolare, il serbo è stato costretto a trascorrere, quasi da recluso, quattro giorni nell’ormai famoso Park Hotel. Non si è però arreso: nel frattempo ha infatti presentato un ricorso e questo, studiato dal giudice del Tribunale federale Anthony Kelly, è stato accettato. Gli è insomma stata data ragione. I suoi guai non sono in ogni caso finiti. Il polverone sollevato ha portato all’attenzione delle autorità australiane - e dei tifosi-curiosi di tutto il mondo - i suoi comportamenti disdicevoli e gli errori commessi nelle ultime settimane: i “giri” fatti e i contatti avuti da positivo, i documenti di viaggio compilati dando informazioni sbagliate… Djokovic ha infilato una figuraccia dopo l’altra, facendo storcere il naso sia a Melbourne che in Europa. Si è pubblicamente scusato, ma questo non è bastato: esercitando il potere discrezionale garantito dal suo ruolo, venerdì il Ministro Hawke gli ha infatti nuovamente revocato il visto. A quel punto, spalle al muro, il campionissimo di tennis ha tentato di piazzare l’ultimo colpo e di guadagnare così, grazie all’intervento dei suoi legali, un’altra occasione, un’altra udienza dalla quale provare a uscire vincitore. Ci è riuscito, ma in questa non ha saputo chiudere i conti: l'ultima pallina è finita fuori dal campo, lui fuori dall’Australia.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE