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FESTIVAL DI SANREMODallo share al 74% al caso-televoto: i Top e i Flop del Festival

11.02.24 - 11:25
Promossi Amadeus, Angelina Mango e Annalisa. Bocciati i giovani acerbi e John Travolta
keystone-sda.ch (ETTORE FERRARI)
Dallo share al 74% al caso-televoto: i Top e i Flop del Festival
Promossi Amadeus, Angelina Mango e Annalisa. Bocciati i giovani acerbi e John Travolta

SANREMO - Si sono spente le luci del Teatro Ariston (tardissimo, come era inevitabile) ma i riflettori sul Festival di Sanremo restano accesi, per celebrare la vincitrice Angelina Mango e per fare il punto, ancora a caldo, di questa 74esima edizione. Di seguito i nostri Top e Flop.

I Top

Amadeus (con Fiorello)
Anche quest'anno ha avuto ragione lui. Ha costruito un Festival di Sanremo che alla fine è piaciuto a tutti e ha consolidato quanto fatto nei quattro anni precedenti. Ha portato sullo stesso palco la tradizione della musica pop italiana e gli esponenti della nuova generazione, dai Ricchi e Poveri fino ad Annalisa Mango e Geolier. Per cinque serate ha condotto il gigantesco carrozzone dell'Ariston con piglio sicuro e non dando mai la sensazione di non avere le redini in mano. Non ha poi esitato ad alzare la voce all'indomani della polemica su John Travolta, difendendo la sua creatura. Si è congedato da Sanremo in carrozza, insieme al fido Fiorello (che ha cantato, ballato e scherzato da par suo), lasciando un Festival che scoppia di salute. Spetta al successore (è già partito il totonomi) dimostrarsi all'altezza dei suoi numeri. Un compito che non sarà semplice.

Gli ascolti
Un record dopo l'altro, o quasi. Nella serata finale la media è stata di 14 milioni 301mila telespettatori. Lo share è enorme: 74,1%. Nel 2023, per la vittoria di Marco Mengoni, si era fermato al 66% con 12,256 milioni di spettatori. Numeri vertiginosi per l'ultimo atto di Amadeus. Chapeau.

Angelina Mango
Partiva tra i favoriti e non ha tradito le attese. Ma è tutt'altro che scontato essere il nome sul quale puntano forte i bookmaker e portare a casa il Festival. Lei ci ha messo grinta e talento, proponendo un'ottima cover del padre Pino e un brano che ha convinto sia il pubblico che le giurie. Una «bambina incasinata» che cade durante la serata finale, si rialza chiedendo scusa e che, dopo aver vinto, urla: «Siete matti!». La spontaneità di una 22enne con un futuro luminoso.

Annalisa
In questo momento è la regina del pop italiano. La sua "Sinceramente" ricalca il super tormentone "Mon Amour" e le vale il terzo gradino del podio. Ormai è chiaro che ha trovato una formula che funziona pienamente: canzone ballabile e orecchiabile, valorizzata dalla sua presenza scenica. Un'artista con una dimensione che le sta a pennello e che le sta dando grandi soddisfazioni.

Geolier
Sostenuto dal pubblico, vincitore della serata delle cover anche se non con il brano più bello in gara. L'artista napoletano ha stravinto il televoto (più del 60% su una mole impressionante, che ha quasi mandato in tilt i centralini), segno che il nuovo che avanza piace al pubblico. È il portavoce di una nuova generazione di artisti.

Ghali e Mahmood
Definirli solo come "figli di una nuova Italia" è estremamente riduttivo. Soprattutto perché ci troviamo di fronte a due grandi artisti (uno dei quali ha già vinto due volte il Festival, peraltro). Ottimi brani, una capacità di stare sul palco innegabile. Due super-ospiti prestati alla competizione.

I Flop

John Travolta
È in realtà un concorso di flop: gli autori che hanno pensato di far ballare il ballo del qua qua a Tony Manero grida vendetta. Da parte sua c'è l'essersi prestato a questa gag imbarazzante. Ma già prima aveva dato dimostrazione di zero entusiasmo. Una pura ospitata per motivi di pubblicità (occulta o meno, lo decideranno le autorità competenti). Un triste momento di televisione per una star di Hollywood, che ha prestato il fianco all'ironia del pubblico e a quella feroce del collega Russell Crowe.

La polemica su Geolier
I fischi a Geolier non sono stati un bel momento. Ma nemmeno l'indignazione dei suoi fan che gridano alla "vittoria rubata". Non ha vinto perché il meccanismo di votazione equilibra voto da casa e giudizio dei rappresentanti dei media. Ed è giusto così, dopo la "dittatura" del televoto in alcune passate edizioni. La contestazione al risultato ci può stare, ma in certi momenti c'è stato un accanimento contro l'artista che è stato spiacevole e che puzza, secondo alcuni, di anti-napoletanità.

Il Sanremo infinito
La serata finale del Festival è finita dopo le 2.30. Una durata smisurata dovuta ai 30 artisti in gara ma anche a tutta quella galassia di gag, ospitate, pubblicità e momenti di passaggio che costituiscono lo show televisivo. Questa è davvero la prima cosa che il successore di Amadeus dovrebbe correggere. Il modello? L'Eurovision Song Contest, che ha un numero di artisti in gara paragonabile e riesce a finire quasi due ore prima. Senza perdere un briciolo in dinamismo e spettacolarità, anzi.

I giovani acerbi
Ci sono giovani che convincono (Angelina Mango e Geolier) e altri che, invece, no. Rose Villain, Clara, Big Mama, Il Tre, Maninni, Bnkr44 e La Sad non sono apparsi pronti per Sanremo. Chi non aveva il brano, chi è stato schiacciato dal peso di uno show tutt'altro che facile. È giusto puntare sui giovani (e paga, anche in termini di ascolti), ma senza sovraccaricare artisti che si stanno formando con aspettative che non sono in grado di mantenere.

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