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ITALIASalvatores vs Barbareschi: la moda del dissing contagia il cinema

27.11.23 - 18:00
Botta e risposta sul Corriere della Sera tra il regista e l’attore
Imago
Salvatores vs Barbareschi: la moda del dissing contagia il cinema
Botta e risposta sul Corriere della Sera tra il regista e l’attore

ROMA - Come due trapper, i registi Gabriele Salvatores e Luca Barbareschi se ne sono dette di tutti i colori sul Corriere della Sera, in due distinte interviste che hanno di fatto trasferito la moda del dissing nel mondo del cinema. A iniziare è stato il regista premio Oscar con “Mediterraneo”, attaccando Barbareschi. «C’era un signore che si chiamava Luca Barbareschi, credo che faccia l’attore e regista ora? Oltre a fare altre cose, tipo essere abilissimo a muoversi nei meandri dei ministeri che assegnano le sovvenzioni - ha detto Salvatores - . Mi dispiace, ma superata una certa età, posso dire tutto».

Dalla frase successiva si capisce che tra i due non corra da tempo buon sangue. «Durante un nostro spettacolo, molto seguito, si rompe la gamba - ha continuato Salvatores evocando un ricordo degli anni ’70 -. Prima di andare in scena, era un musical, quindi doveva ballare, pretende di far dire al microfono, che recitava con la gamba ingessata. Ovviamente allora eravamo tutti sconosciuti, quindi le attenzioni del pubblico si concentrano su di lui».

Il Corsera ha poi offerto a Barbareschi la chance di replicare: l’attore e regista non s’è fatto pregare, attaccando Salvatores con una raffica di accuse. «Caro Gabriele Salvatores, leggo con dispiacere la tua intervista, non avevi alcun bisogno di spargere il tuo veleno, se non per dare visibilità al libro che cerchi di vendere - le parole di Barbareschi - Domani sarò costretto a risponderti e racconterò la vera storia di lupo Ezechiele ladro di idee e povero di amore, come ti chiamavano quelli dell’Elfo di Milano. Io sono andato avanti con le mie gambe, mentre tu hai usato tutto e tutti per la tua carriera».

Infine la chiosa romantica ma di certo non tenera. «Ti ho voluto bene - ha concluso Barbareschi -, quando eravamo ragazzi andavamo in vela insieme e sognavamo. Ma tu non hai mai guardato negli occhi nessuno, guardi sempre da un’altra parte».

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