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ITALIA«Mai stata prostituta, sono grata a Berlusconi»

21.02.23 - 21:37
Karima el-Mahroug, nota come Ruby, si è raccontata durante la trasmissione "Porta a Porta" della Rai
Reuters
Fonte ATS ANS
«Mai stata prostituta, sono grata a Berlusconi»
Karima el-Mahroug, nota come Ruby, si è raccontata durante la trasmissione "Porta a Porta" della Rai

ROMA - «Non sono mai stata una prostituta e non ho mai fatto sesso con Berlusconi. Ci sono state tante persone che mi hanno aiutata a non finire peggio di come è andata: tra queste c'è lui. Cinque milioni? Fantomatici. Quando dico che sono grata a Berlusconi mi riferisco alla persona e non ai soldi». Karima el-Mahroug, nota alle cronache come Ruby, intervistata alla trasmissione "Porta a Porta" della Rai da Bruno Vespa racconta la sua verità, e forte di una sentenza di assoluzione ha deciso di metterla in un libro.

«Seppellire Ruby e tornare Karima? Ho rispettato i tempi della giustizia e ho lasciato a tutti lo spazio di dire la loro sul mio conto - ha detto - Solo dopo la sentenza ho deciso di scrivere questo libro, dove posso raccontare la vera versione dei fatti». La ragazza ripercorre con Vespa la sua infanzia, il nomignolo preso in prestito, racconta, da una telenovela che vedeva da bambina. Anni «difficili, una vita in fuga dalle comunità», il rapporto controverso col padre: «Cosa porta una 12enne ad andarsene di casa? Se un posto ti dà amore non pensi a scappare, al contrario il dolore ti porta ad andartene via. Mio padre era ingombrante, provavo amore e rispetto ma anche paura».

Anni in cui vendeva merci in spiaggia, gli anni poi nelle comunità («ma non ero tossicodipendente, neanche fumavo sigarette»). A 17 anni faceva «la ragazza immagine» e «quando vivi per strada e l'unico rifugio è una panchina le persone che ti si avvicinano non sono le migliori. Guardano il tuo aspetto, la mia furbizia era solo quella di una ragazzina che voleva andare avanti». La ragazza racconta la prima sera a casa di Berlusconi: «non sapevo dove stavo andando. Quella fu una serata tranquilla, il presidente (del Consiglio italiano ndr.) si è presentato e mi ha fatto sentire come una persona normale e quasi come se appartenessi al suo ceto sociale. Mi fece un regalo: non ho mai negato il suo aiuto. Sono stata sei volte a casa sua, mi ha sempre aiutata, gli sarò sempre grata. Ho provato stima, più che per il suo ruolo, per come mi aveva rispettata e trattata in casa sua».

Da lì è iniziato "lo scandalo" e il percorso processuale: «non sono mai stata ascoltata in aula nelle prime fasi del processo. Ero parte lesa, e quando non mi sono costituita parte civile automaticamente sono diventata la mente di questo 'circo' e la prostituta minorenne». Oggi accusa chi parlava male di lei: «perché non si è mai alzata una voce coraggiosa a difendermi?». Negli anni però, racconta ancora, è riuscita a riappacificarsi col padre «dopo anni di psicanalisi, la depressione mi stava divorando. Ma un passo alla volta ho dato modo a mio padre di entrare nella mia vita, perché mi ha chiesto scusa. Il mio primo momento di gioia è stato quando è nata mia figlia Sofia. Avevo 19 anni, volevo creare una mia famiglia. Innamorata? Ero forse più in cerca di una figura paterna. Il padre di mia figlia aveva 23 anni in più, pensavo fosse amore, invece l'amore è il mio attuale compagno che si prende cura di me».

Ora, dice, vuole guardare avanti: «ho un compagno da 8 anni e una bambina di 11 anni. Il mio futuro lo vedevo nero. Mi sembrava una storia senza fine, è durata 13 anni, rubati, che nessuno mi restituirà mai più. Ora dopo l'assoluzione il mio futuro è a Genova dove ho costruito un microcosmo di persone che mi vogliono bene, col mio compagno Daniele. Abbiamo un piccolo ristorante - conclude la ragazza - e spero di avere altre possibilità nella vita perché molte mi sono state negate per il marchio che mi è stato messo ingiustamente addosso».

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