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SANREMOL'analisi del Sanremo che sarà: i testi delle canzoni dicono che...

01.02.22 - 06:00
Un Festival quasi monotematico quello allestito da Amadeus, all'insegna della leggerezza e del quasi totale disimpegno
IMAGO / Independent Photo Agency Int.
Amadeus davanti al Teatro Ariston.
Amadeus davanti al Teatro Ariston.
L'analisi del Sanremo che sarà: i testi delle canzoni dicono che...
Un Festival quasi monotematico quello allestito da Amadeus, all'insegna della leggerezza e del quasi totale disimpegno

SANREMO - A Sanremo 2021 in gara c'era "Musica leggerissima" di Colapesce Dimartino con tutta la sua ironia, mentre quest'anno sembra che gli artisti in gara abbiano puntato sul "leggerissimo" anche nei testi. D'altronde la linea voluta da Amadeus è chiarissima: sarà il «Festival della leggerezza e del sentimento, Festival che faccia ballare». Linea condivisa in toto anche dai vertici della Rai: «Questa volta è davvero un Festival per tutti. Le canzoni rincorrono i nostri bisogni primari: la voglia d'innamorarsi e d'incontrarsi. Segneranno questo tempo difficile che cerca disimpegno» ha spiegato il direttore di Rai1 Stefano Coletta nel corso della conferenza stampa di lunedì.

L'analisi dei testi pubblicati nell'ultima settimana lo conferma: manca del tutto la pandemia - e potrebbe anche essere comprensibile che nessuno dei concorrenti voglia cimentarsi in un argomento delicato e che probabilmente ha stancato il pubblico, che si affida a Sanremo in cerca di evasione. Ma latitano anche le tematiche ambientali, sociali e così via.

La fine del mondo - La Rappresentante di Lista accontenta il direttore artistico con un pezzo che Tv Sorrisi e Canzoni definisce «veloce e ballabile» e che rappresenta il punto di vista di una generazione che, con disincanto, guarda alla fine del mondo che si avvicina. «La fine del mondo è una giostra perfetta. / Mi scoppia nel cuore la voglia di festa. / La fine del mondo, che dolce disdetta».

La migrazione - Il tema sempre attuale della migrazione viene presentato da uno dei veterani della manifestazione: Massimo Ranieri. La sua "Lettera al di là del mare" racconta in modo poetico e delicato un viaggio in mare che sembra infinito e che è quello degli antenati emigrati in America, ma potrebbe essere qualsiasi Terra Promessa «dove piove fortuna, dov’è libertà / E l’acqua è più pura di un canto. / Ed è silenzio tra due sponde / La terra un sogno altrove».

L'amore... d'autore - È l'amore, ovviamente e banalmente, a farla da padrone a Sanremo. A mettere un po' di originalità ci ha provato Giovanni Truppi, che in questa gara è il portabandiera della tradizione cantautoriale con la C maiuscola. La sua “Tuo padre, mia madre, Lucia” viene riconosciuta come «forse la più raffinata e ricercata di questa edizione, con uno stile che affianca tradizione e innovazione, melodia partenopea e parlato» e che parla di una storia d'amore che sfida il giudizio altrui.

Allegria e ottimismo - Un altro brano che abbraccia in pieno l'Amadeus-pensiero è "Apri tutte le porte" di Gianni Morandi (e scritto da Jovanotti), due che di ottimismo se ne intendono. «Stai andando forte / Apri tutte le porte / Gioca tutte le carte / Fai entrare il sole» canta Morandi in una canzone fresca e allegra.

50 sfumature di amore - Tutto il resto? 50 sfumature di amore. "Voglio amarti" dichiara fin dal titolo la sempreverde Iva Zanicchi e "Ti amo non lo so dire" le ribatte Noemi. «L’amore per me è elettricità / Sto immergendomi nella corrente, le tue lentiggini / Uno ogni due sono come scalini che portano nell’Olimpo / In un mantello di nuvole bianche, cosa mi hai fatto» è la scelta di Rkomi con "Insuperabile", mentre Emma Marrone in "Ogni volta è così" affronta l'argomento dal lato sincerità («E ti credevo quando mi giuravi che eri pazzo di me / E mi guardavi con quegli occhi grandi e mi dicevi sempre / “Come sei bella nessuna mai, nessuna più di te” / Come dimenticare»).

Quelle suore... - "Brividi" di Mahmood e Blanco (che i bookmaker vedono bene per la vittoria finale) parla delle insicurezze e della difficoltà ad amare. «E ti vorrei amare, ma sbaglio sempre / E ti vorrei rubare un cielo di perle / E pagherei per andar via, / Accetterei anche una bugia». Elisa, con "O forse sei tu", amplia un po' l'orizzonte: «O forse sei tu / Ti capirei se non dicessi neanche una parola / Mi basterebbe un solo sguardo / Per immaginare il mare blu / E niente di più». Parla d'amore anche "Chimica" di Ditonellapiaga con Rettore, ma a restare nella storia del Festival saranno questi versi: «E non m’importa del pudore / Delle suore me ne sbatto totalmente / E non mi fare la morale / Che alla fine, se Dio vuole è solamente / Una questione di / Chimica chimica».

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