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ITALIALa lettera di Vasco Rossi: «Sono un sopravvissuto»

18.11.20 - 13:30
Il rocker si racconta attraverso le esperienze della sua vita ed è sicuro di poter battere anche «questo c...o di virus»
KEYSTONE
Vasco Rossi e la sua "lettera sulla sopravvivenza".
Vasco Rossi e la sua "lettera sulla sopravvivenza".
La lettera di Vasco Rossi: «Sono un sopravvissuto»
Il rocker si racconta attraverso le esperienze della sua vita ed è sicuro di poter battere anche «questo c...o di virus»

MILANO - Vasco Rossi ha risposto positivamente alla richiesta di Cesare Cremonini (direttore artistico dell'ultimo numero di Vanity Fair Italia) e ha scritto la sua "lettera sulla sopravvivenza" in questi tempi di pandemia.

«È veramente un brutto periodo» scrive il rocker. «Per tutti. Una catastrofe planetaria che nessuno avrebbe potuto immaginare, sarebbe stato peggio solo... se ci avesse colpiti un meteorite! Niente live, niente stadi, niente fan sotto il palco... Nessun sistema sanitario può reggere a lungo in una emergenza del genere... E noi? Dovremo ancora stare chiusi in casa... E... Per noi che abbiamo bisogno di urlare, di cantare, di “assembrarci”… è ancora molto lontana la possibilità di fare concerti... Ma sopravviveremo anche a questo...».

Rossi parla con l'esperienza di chi si sente un «sopravvissuto», o meglio ancora un «Super Vissuto». «Sono sopravvissuto alla “noia”. Vivendo a Zocca sapevo che da lì bisognava partire perché se sei in pensione ci stai benissimo, ma a 20 anni non c’è niente da fare», e così nacque Punto Radio e la musica diventò il centro della sua vita. Il mondo di quell'epoca non era meno complicato del nostro, anzi. «Sono sopravvissuto agli anni ’70. Quando c’erano gli anni di piombo, le Brigate rosse, Lotta Continua e Potere Operaio». Un decennio complesso, seguito dagli anni Ottanta, i più stupidi del secolo, ma anche i più belli e divertenti».

Vasco è onesto sul suo vissuto: ««Sono sopravvissuto alla droga e agli eccessi di quegli anni. Ne ho combinate di cazzate, Ma le ho anche pagate tutte». Per una star del rock come lui «la scelta più trasgressiva» è stata mettere su famiglia: «Sono riuscito a tenere in piedi quella famiglia! Grazie naturalmente alla Laura che ne è stata l’artefice e una compagna straordinaria. Abbiamo amato il “progetto famiglia”, qualcosa di solido che si costruisce insieme, che va oltre alla passione e si trasforma via via in affetto, amore».

Poi la svolta del secolo e la depressione quando «gli amici hanno cominciato a morire intorno» e il decennio passato, quello delle «tre malattie mortali, nel 2011, quando sono andato in coma per 3 o 4 volte». Vasco è sicuro di poter superare «questo Covid del c...o»: «Sopravvivrò anche a questo» a meno che non «morirò di noia per il lockdown». Infine un regalo per i fan: l'annuncio di una canzone d'amore per il 1° gennaio 2021.

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