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Rumble, creator e Bitcoin: l'alleanza della libertà

Al Plan ₿ Forum di Lugano, Paolo Ardoino (Tether), Chris Pavlovski (Rumble) e Ivan Soto-Wright (MoonPay) hanno presentato l'integrazione Bitcoin più ambiziosa per i creator: Bitcoin wallet, pagamenti istantanei e protezione dalla censura bancaria per 51 milioni di utenti
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Al Plan ₿ Forum di Lugano, Paolo Ardoino (Tether), Chris Pavlovski (Rumble) e Ivan Soto-Wright (MoonPay) hanno presentato l'integrazione Bitcoin più ambiziosa per i creator: Bitcoin wallet, pagamenti istantanei e protezione dalla censura bancaria per 51 milioni di utenti

Alle otto del mattino del 24 ottobre 2025 (ora di Lugano; le due di notte sulla costa orientale degli Stati Uniti) David Freiheit, noto online come Viva Frei, è diventato il primo creator al mondo a ricevere una mancia in Bitcoin attraverso il nuovo Rumble Wallet. Un momento importante e non a caso celebrato a distanza di poche ore sul palco del Plan ₿ Forum, durante il quale tre nomi del calibro di Chris Pavlovski, fondatore di Rumble, Paolo Ardoino, CEO di Tether, e Ivan Soto-Wright, CEO di MoonPay, hanno spiegato le fondamenta di un’alleanza che intende rivoluzionare l'economia dei creator e tracciato la roadmap di un ecosistema in cui libertà di espressione e libertà finanziaria stanno finalmente diventando inscindibili.

La censura e la resistenza

La storia di Rumble è quella di una piattaforma nata nel 2013 per aiutare i piccoli creator, quelli che YouTube tendeva in un modo o nell’altro a lasciare indietro, privilegiando influencer e brand più strutturati. Nell'estate del 2020, la svolta diventa realtà. Chris Pavlovski riceve una telefonata inaspettata: «Mi chiama un membro di rango del Comitato Intelligence della Camera degli Stati Uniti, il deputato Devin Nunes. Da canadese, pensavo di essere sotto inchiesta». Invece Nunes, impossibilitato a trovare i propri contenuti su Google e YouTube sommersi da "hit piece dopo hit piece", cercava, in pratica, un'alternativa a quella piattaforma. Ed eccola. “l’alternativa”: Rumble, appunto, dove in un paio di mesi Nunes ottiene tra i 200mila e 300mila iscritti. Per inquadrare le proporzioni, su YouTube in quattro anni, nonostante cartelloni pubblicitari nel suo distretto e milioni di follower su altri social, ne aveva accumulati più o meno 10mila.

Da lì in avanti, così, inizia l'ascesa: nel 2021 sbarca su Rumble anche il presidente Trump, e l’anno successivo arriva la quotazione al Nasdaq, con una valutazione intorno ai 2,1 miliardi di dollari. Poi le battaglie legali con Francia, Russia e Brasile. «Non abbiamo ceduto», ha sottolineato Pavlovski sul palco principale di un Palazzo dei Congressi gremito. «Abbiamo combattuto in tribunale e abbiamo trionfato», riferendosi alla recente vittoria contro Parigi, primo grande successo di una piattaforma contro la censura governativa in un paese europeo. A dicembre 2024, poi, Tether ha investito 775 milioni di dollari in Rumble: 250 milioni destinati alla crescita e il resto utilizzato per finanziare una maxi-riacquisto di azioni proprie tramite tender offer. È l'inizio, in sostanza, della partnership che, adesso, porta anche Bitcoin direttamente nelle mani di 51 milioni di utenti mensili.

L'ecosistema della libertà: Bitcoin, oro, stablecoin

Il Rumble Wallet, sviluppato insieme a MoonPay, al lancio supporta tre asset: oltre a Bitcoin (BTC), anche USD₮, la nota stablecoin di Tether agganciata al dollaro, e XAU₮, oro tokenizzato e custodito in Svizzera, sempre a cura dell’azienda diretta da Paolo Ardoino. Ivan Soto-Wright, CEO della piattaforma presente in 160 paesi con 35 milioni di utenti, ne ha spiegato la filosofia: «Quando ho iniziato a “giocare” con i wallet crypto, ho capito che l'esperienza utente era troppo difficile per le persone comuni. Così ho pensato: dobbiamo mettere un pulsante "compra" direttamente dentro il wallet».

Il lancio in versione completa è previsto entro la prima metà di dicembre, dopo una fase di testing. Paolo Ardoino l'ha definito «potenzialmente una delle più grandi basi utenti che inizierà ad adottare BTC e stablecoin nella storia dell'umanità». L'integrazione, peraltro, non si limita al tipping, ovvero alle mance: i creator potranno ricevere pagamenti istantanei in stablecoin, accessibili mediante una semplice connessione Internet, senza dipendere da banche o sistemi di pagamento tradizionali che applicano commissioni elevate e possono bloccare gli account. «Bitcoin e stablecoin possono servire così non solo la popolazione dei mercati emergenti, che è molto cara a Tether, ma anche in una economia primaria come gli Stati Uniti», ha proseguito Ardoino. «Possono davvero dare potere ai creator e garantire loro la certezza che non verranno privati dell'accesso ai servizi bancari o alla monetizzazione dei contenuti per quello che dicono».

Il grande rischio: quando il governo controlla le parole… anche attraverso il denaro

La preoccupazione più forte espressa dal CEO di Tether riguarda il Vecchio Continente. «Sfortunatamente, l'Europa sta procedendo verso una spirale di censura. Se dici la cosa sbagliata, rischi di andare in prigione. Non solo: stanno spostando l'asticella su quello che considerano libertà di espressione o hate speech…un percorso molto rischioso». Ma c'è di peggio, stando alla visione dell’informatico italiano: l'arrivo imminente di una CBDC - valuta digitale di banca centrale - europea. «La cosa che temo di più del futuro euro digitale è questa: immaginate che lo stesso governo che decide cosa potete e cosa non potete dire controllerà anche i vostri soldi. Insomma, non solo vi possono “cancellare” e potenzialmente mandare in prigione, ma possono anche congelare i vostri soldi per quello che state dicendo. Questo è il rischio più grande per la libertà che vedo arrivare dall'Europa, la quale invece avrebbe dovuto essere la culla della libertà e della democrazia».

E rieccolo, il Rumble Wallet, che diventa quindi una sorta di barriera protettiva. «Il fatto che stiamo costruendo questa infrastruttura per Rumble - ha aggiunto Ardoino - creerà almeno uno scudo per i creator sulla piattaforma, per assicurarsi che possano continuare a dire quello che vogliono e che i loro soldi continuino a fluire verso di loro in modo indipendente».

Quattro pilastri e una visione

Pavlovski ha poi delineato i quattro pilastri di Rumble: Finance (il wallet e le transazioni crypto), Media (la piattaforma video, con Rumble Shorts in arrivo nei prossimi trimestri), Advertising (il centro pubblicitario che proprio il giorno prima del panel ha gestito oltre un miliardo di richieste) e Cloud (una infrastruttura indipendente che non dipende da Google né da Amazon). Il futuro include AI, data center, una suite di produttività con email e archiviazione file, e VPN. «Rumble e Tether sono accomunati dall'ethos di libertà, privacy, resilienza e indipendenza contro tutte le altre aziende là fuori, che sono polarizzate, che sono pro-censura, che vogliono solo controllo». La visione è chiara: «Pensiamo che i prossimi 20 anni saranno l'era in cui questi prodotti, sostenuti dalla libertà e dalla decentralizzazione, vinceranno».

Ivan Soto-Wright ha poi aggiunto un elemento cruciale: le rimesse internazionali. Tether conta 500 milioni di utenti nel mondo, principalmente nei mercati emergenti in cui USD₮ permette di accedere al dollaro, anche se la valuta locale crolla. Già oggi, una quota nell’ordine del 7-10% delle rimesse tra Stati Uniti e Messico e tra Stati Uniti e Filippine avviene in stablecoin, secondo dati citati da Ardoino. «Rumble potrebbe posizionarsi anche negli Stati Uniti come il wallet per le persone, per gli expat che hanno famiglie all'estero e che vogliono mandare loro dei soldi», ha aggiunto. Mentre il panel si avviava verso la conclusione, Pavlovski ha lanciato un appello: «La libertà non è gratis. Abbiamo bisogno di leader senza paura come Ivan e Paolo e ne serviranno molti di più. Lo scenario potrebbe sembrare positivo, ora, con una nuova amministrazione americana pro-libertà di espressione, ma nel resto del mondo non c’è lo stesso trend, anzi: la freedom of speech viene sempre strangolata. La censura dilaga in molti paesi». La chiave, secondo Pavlovski, è quindi costruire business legati a questo “ethos”, nei prossimi 20 anni: «Dobbiamo combattere duramente per la libertà, perché è necessaria per il futuro di tutti».

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Questo articolo è stato realizzato da Lugano's Plan ₿, non fa parte del contenuto redazionale.

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