Jack Mallers: «Zero alternative a Bitcoin»


Il CEO di Strike e Twenty One Capital ha catturato il pubblico del Plan ₿ Forum con la sua audace visione sul futuro di Bitcoin, durante un dialogo-intervista con Natalie Brunell.
Il CEO di Strike e Twenty One Capital ha catturato il pubblico del Plan ₿ Forum con la sua audace visione sul futuro di Bitcoin, durante un dialogo-intervista con Natalie Brunell.
Jack Mallers, figura di spicco dell'ecosistema Bitcoin, CEO di Strike e oggi anche di Twenty One Capital, ha infiammato il pubblico della scorsa edizione del Plan ₿ Forum di Lugano con una conversazione che ha spaziato dalla macroeconomia alla libertà individuale, tracciando una visione audace e senza compromessi sul futuro della prima e più nota valuta digitale al mondo. Nel corso del “faccia a faccia” - intitolato “Fireside chat with Jack Mallers” - con Natalie Brunell, giornalista e conduttrice del podcast Coin Stories, l’imprenditore ha sgombrato il campo da qualunque possibile dubbio sul futuro di BTC, prevedendone una crescita significativa. «Penso che Bitcoin raggiungerà tra i 250.000 e il milione di dollari nei prossimi 18 mesi, e questo perché, come ha detto Paul Tudor Jones - noto investitore e gestore di hedge fund, ndr - tutte le strade portano all'inflazione, tutte le strade portano alla svalutazione».
Il debito globale e l'inevitabile svalutazione monetaria
Un approccio diretto e senza filtri, quello di Mallers, che stimolato dalle domande della cronista statunitense, ha dato vita ad un'analisi avvincente sulla situazione globale, sottolineando come il debito pubblico americano e quello globale rendano matematicamente impossibile qualunque possibile soluzione che non comporti una massiccia svalutazione monetaria. «Se dovessi 10 dollari a Paul, avrei tradizionalmente due opzioni: essere un uomo onesto e restituirglieli, oppure ammettere di essere la persona peggiore che abbia mai incontrato (e che quei 10 dollari non li ho): questo si chiama default», ha spiegato con un'analogia divertente ma efficace. «Il governo ha poi una terza opzione: se non può ripagare e non può fallire, può stampare moneta. Ma il rapporto debito/PIL americano è quasi al 130%, quindi matematicamente impossibile da riequilibrare».
Bitcoin non è anarchia, ma libertà
Uno dei momenti più intensi dell'intervista ha poi riguardato alcuni passaggi sulla natura di Bitcoin e la sua relazione con gli Stati. L’intervistato ha respinto con forza l'idea che sostenere l’invenzione di Satoshi Nakamoto sia una forma di anarchia, ribaltando completamente la narrativa: «Pensarlo in questi termini è sbagliato. Bitcoin riguarda la libertà, la libertà di parola, i diritti di proprietà. Ed è molto più americano del dollaro». Il CEO di Strike e Twenty One Capital ha spiegato, proseguendo, come la più nota valuta digitale della storia rappresenti un livello di proprietà senza precedenti nell’evoluzione umana: «Se tu possiedi una casa e io ti punto una pistola alla testa, quella diventa la mia casa. Se tu possiedi oro e io ti punto una pistola alla testa, quello diventa il mio oro. Ma se mi punti una pistola alla testa, l'unico modo per non ottenere le 12 parole che sono nella mia testa - in breve, la seed phrase, ndr - è metterci dentro un proiettile». Secondo Mallers, ci sono tanti altri aspetti che marchiano la differenza di Bitcoin e che lo rendono uno strumento rivoluzionario: «Satoshi è stato in grado di distribuirlo equamente alle persone attraverso il mining. Ed è il fatto stesso che si abbia l'opzione di custodirlo in autonomia, che dà alle persone la leva per usare il denaro senza interferenze centrali».
Svalutazione monetaria e implicazioni sociali
Passando alla sua esperienza da imprenditore, Mallers ha snocciolato un’ulteriore prospettiva su come Bitcoin abbia radicalmente cambiato il modo di gestire un'azienda: «Quando vivi in un mondo fiat, e puoi stampare denaro, non valorizzi il capitale di cui sei in possesso», ha spiegato, tracciando un parallelismo con la consapevolezza della mortalità umana. «Si sa: è la promessa che morirò, e che non potrò vivere per sempre, che mi permette di valorizzare la mia vita». Questo principio, in sostanza, guida la gestione di Strike, che, ha spiegato, opera con una struttura snella e profittevole. Guardando al futuro, Mallers ha anche espresso fiducia nella resilienza di Bitcoin contro attacchi nascosti dietro apparenze regolatorie, concludendo poi il suo intervento con una riflessione sul legame tra svalutazione monetaria e problemi sociali: «Stiamo assistendo ad un calo di nascite, all’aumento dei i tassi di obesità, di divorzio e di incidenza del cancro. Quando un governo svaluta la moneta, sta svalutando me e la mia vita, non il dollaro. Sta svalutando la mia capacità di avere figli, la mia capacità di ottenere generi alimentari, la mia salute, aumentando al contempo la probabilità di contrarre malattie e quella di divorziare».
Un intervento molto applaudito, quello di Mallers, soprattutto per l’energia trasmessa dai suoi messaggi ricchi di provocazioni, ma decisamente aderenti allo spirito del Plan ₿ Forum, che da anni promuove Bitcoin come strumento di sovranità individuale e sociale. L'appuntamento per tornare a vivere queste emozioni è fissato per il 24 e 25 ottobre 2025 a Lugano, quando la quarta edizione del Forum tornerà con nuovi protagonisti e inedite prospettive, tra cui quelle di Jack Mallers. I biglietti sono attualmente disponibili al prezzo di 199 franchi.