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ATEDZara e Stripe insieme per gli acquisti online di seconda mano

06.07.23 - 08:33
Stripe diventa il partner per i pagamenti della piattaforma di rivendita dei capi di seconda mano di Zara
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Zara e Stripe insieme per gli acquisti online di seconda mano

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Stripe diventa il partner per i pagamenti della piattaforma di rivendita dei capi di seconda mano di Zara

Sempre più aziende si concentrano nel ricco mercato di prodotti di “seconda mano”. È il caso di Zara, che ha selezionato Stripe, piattaforma di infrastrutture finanziarie per le aziende, come partner dei pagamenti per elaborare tutte le transazioni all’interno del proprio negozio online dedicato all'abbigliamento di seconda mano, che si chiama Zara Pre-Owned.

Si tratta di un servizio che è già disponibile per i clienti nel Regno Unito e che si espanderà in altri mercati europei nella seconda metà del 2023.

È, però, interessante osservare che su questa particolare piattaforma Zara offre un’opportunità di rivendita semplice per prolungare la durata e il ciclo di vita dei prodotti precedentemente acquistati dai clienti, ma non più usati. In pratica, i proprietari scattano foto di capi firmati Zara che non trovano più spazio nei loro armadi, che verranno successivamente confrontati con il portafoglio di prodotti Zara, fornendo ai potenziali acquirenti informazioni dettagliate sugli articoli che desiderano acquistare. La piattaforma offre anche ai clienti Zara altre opzioni sostenibili, come la possibilità di donare i propri vestiti o richiedere una riparazione.

Secondo un’indagine di qualche mese fa condotta da Boston Consulting Group (BCG) e Vestiaire Collective, piattaforma di 'seconda mano', il valore del mercato della rivendita di moda è compreso tra i 100 e i 120 miliardi di dollari in tutto il mondo, ossia più del triplo rispetto al 2020. Secondo lo studio, il mercato della seconda mano rappresenta già dal 3% al 5% dell'abbigliamento, delle calzature e degli accessori e potrebbe crescere fino al 40%, tanto che si prevede che nel 2023 i pezzi usati costituiranno il 27% degli armadi. Questo soprattutto grazie ai consumatori della Generazione Z, che sono i più propensi ad acquistare (31%) e vendere (44%) articoli di seconda mano, seguiti dai Millennial.

Un trend confermato anche dal World Economic Forum, che ha calcolato come la transizione verso modelli più sostenibili genererà 4,5 trilioni di dollari di produzione economica aggiuntiva entro il 2030, supportata da un cambiamento nelle abitudini dei consumatori e dei rivenditori come i mercati dell'usato. Oggi in media, solo l'8,6% dei materiali che vengono estratti dal nostro pianeta viene restituito all'economia per essere riutilizzato.

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Questo articolo è stato realizzato da ated - Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, non fa parte del contenuto redazionale.
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