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Possibile bolla speculativa legata all’intelligenza artificiale, cosa accade tra finanza e tecnologia

Se ne sta parlando molto di recente e c'è grande preoccupazione, anche fra i big. Perché, e di che si tratta?
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Possibile bolla speculativa legata all’intelligenza artificiale, cosa accade tra finanza e tecnologia

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Se ne sta parlando molto di recente e c'è grande preoccupazione, anche fra i big. Perché, e di che si tratta?

Se innova e/o cresce, attira capitali

Quando una tecnologia ha il potenziale di rivoluzionare il mondo o un prodotto quello di crescere in termini importanti, diventa altamente interessante per il mondo della finanza e per i suoi investitori, perché tutti vogliono sentirsene parte, o investendo capitali in azioni per poi rivenderle o acquisendo quote delle aziende che contribuiscono allo sviluppo. È accaduto ad esempio con Internet nel 1999, ora sembra essere il momento dell’intelligenza artificiale, con gli esperti che temono lo scoppio di una possibile bolla speculativa.

Il mercato di azioni legato all’AI, un mondo in crescita

Non è un segreto che gli investimenti legati all’AI siano cresciuti in maniera esponenziale negli ultimi anni e che aumenteranno ancora già a partire dal prossimo, da Amazon a Google sino a Facebook. Ma non sono solamente le Bit Tech a destinare soldi alla ricerca per migliorare sempre i modelli di deep learning e le tecnologie in generale: infatti, moltissimi attori investono in borsa su azioni legate ad aziende coinvolte nel processo. Gli investitori retail lo fanno trascinati dall’idea di una occasione imperdibile di guadagno economico, i venture capitalist puntano sulle molte startup nate di recente, che promettono novità, freschezza e ricerca, le grandi aziende, i corporate investors, a loro volta scommettono su realtà consolidate e meno per avere un vantaggio strategico e tecnologico oltre che economico. Le azioni quindi vengono acquistate e vendute a velocità importanti, con cifre in salita, che allertano gli analisti, i quali temono lo scoppio di una bolla speculativa, con riflessi negativi sull’intero settore a livello mondiale.

Il ruolo di Nvidia

Si parla molto di Nvidia, azienda che produce chip e li vende a tutti gli sviluppatori di sistemi legati all’AI più importanti al mondo: ChatGPT. Gemini, Claude, i modelli di Microsoft, Meta e OpenAI funzionano al momento grazie anche ai loro pezzi. La richiesta, vista la forte volontà di sviluppare nuove tecnologie comune a tutte le aziende interessate, potrebbe crescere e di conseguenza le sue azioni hanno conosciuto un forte aumento dei prezzi. Anche se tutti investono, però, gli analisti segnalano come ci sono alcuni fattori critici: le scorte potrebbero presto aumentare, segnalando un’offerte più rapida della domanda, alcuni dei numeri che vengono forniti a sostegno della crescita di Nvidia potrebbero essere in realtà dei ricavi riconosciuti in anticipo e sul mercato stanno arrivando dei concorrenti, sia cinesi che americani, che potrebbero modificare la situazione attuale. Non si esclude quindi che l’azienda sia esplosa in modo troppo rapido e importante, ma, sebbene sia considerata centrale, non è l’unica realtà legata al mondo dell’intelligenza artificiale che ha visto una impennata dei prezzi e dell’interesse delle sue azioni. L’entusiasmo e le aspettative di novità in grado di dar vita a reali innovazioni nel mondo hanno portato e portano molti investitori a scegliere di puntare sulle realtà legate all’AI, a volte più per calcolo speculativo che per reale coinvolgimento.

I motivi della volatilità in borsa

Se ora c’è una crescita generale dei prezzi, il settore dell’intelligenza artificiale appare potenzialmente volatile a Wall Street anche a causa dei costi energetici, della sua oggettiva (e irrimediabile al momento) dipendenza da infrastrutture come cloud e di possibili leggi che

potrebbero entrare in vigore, ad esempio delle regolamentazioni europee AI Charter. Non bisogna poi escludere le ripercussioni geopolitiche di dazi e tensioni con gli Stati Uniti.

Che cosa è una bolla speculativa in finanza

Da qui nasce la paura che accomuna molti protagonisti della finanza mondiale dello scoppio di una bolla speculativa, ovvero un momento storico in cui il prezzo di qualcosa cresce troppo rispetto al suo valore reale. Di solito, porta a un forte entusiasmo economico seguito da un crollo del prezzo delle azioni, con conseguenze importanti non solamente sugli investitori ma su tutti gli attori coinvolti nel settore. Che cosa potrebbe accadere se per qualsiasi motivo la crescita dell’intelligenza artificiale dovesse essere più lenta di quella che ci si aspetta? Le possibilità di sviluppo appaiono potenzialmente infinite e c’è un enorme potenziale, soprattutto per le aziende che non hanno ancora del tutto implementato la nuova tecnologia, ma non è detto che soddisfino le esigenze di chi ha investito più per non farsi sfuggire un affare che per reale conoscenza delle potenzialità di sviluppo. Se non dovessero arrivare i risultati attesi, potrebbe scattare una corsa al ribasso, con gli investitori pronti a vendere in tempi rapidi e a prezzi bassi, spaventati da un possibile crollo delle azioni.

Cosa potrebbe accadere

La bolla speculativa a quel punto si ripercuoterebbe in maniera importante su tutti i protagonisti in gioco: non solamente chi ha scelto di puntare su aziende come Nvidia o altre impegnate con l’AI potrebbero perdere molti soldi, ma le stesse aziende tecnologiche potrebbero vedere le loro azioni crollare e quindi i loro mezzi diminuire. Se per le Big Tech il colpo potrebbe essere duro, per molte startup, che stanno nascendo e promettendo, attraverso campagne di marketing, grandi rivoluzioni per accrescere la loro appetibilità sui mercati finanziari e dunque crescere economicamente più in fretta, potrebbe essere fatale. Una contrazione porterebbe inevitabilmente a un rallentamento non solo della finanza ma anche e soprattutto della corsa alle innovazioni dell’intelligenza artificiale. Si avrebbe infatti un taglio agli investimenti nella ricerca, sia in termini di infrastrutture che di personale impiegato, con un conseguente rallentamento delle possibili scoperte, sugli investimenti delle aziende sulle tecnologie attualmente presenti e sul mercato del lavoro in generale, in un circolo vizioso che si alimenta.

Quando potrebbe avvenire la bolla speculativa legata all’AI

Secondo vari analisti economici e del mondo della finanza, a parti da quelli di Morgan Stanley, Goldman Sachs, Bank of America, JP Morgan, ARK Reaserch e altri, tra cui pure UBS, il rischio di una bolla speculativa è concreto. Non sarebbe però dietro l’angolo: in molti prevedono una crescita importante ancora per alcuni mesi, per poi arrivare tra un anno e mezzo o due al momento in cui, nonostante i forti investimenti, le promesse dell’universo AI si rivelano irrealistiche, con un ridimensionamento generale e un crollo. A quel punto, la crescita del settore non si arresterebbe ma proseguirebbe più lentamente. Probabilmente conoscerebbe poi una ulteriore accelerazione, se è vero che dopo il caso di Internet negli anni 2000 sono nate Microsoft e Meta, ma ci potrebbe volere un po’ di tempo.

Come prevenire perdite? Con la formazione

È ovviamente difficile prevedere che cosa succederà a livello di finanza, un campo caratterizzato da molti fattori e da estrema volatilità. Quel che è certo è che è essenziale valutare con attenzione i propri investimenti in borsa e che per comprendere se e quanto realmente puntare su azioni legate

all’intelligenza artificiale sia necessario conoscerla. Formarsi su quanto è già sul mercato, sulle possibilità di crescita e sulle criticità permette infatti di farsi una idea consapevole delle potenzialità, basata su dati concreti e non su un meccanismo di FOMO, ovvero di corsa in cui nessuno vuole perdere una opportunità, senza nemmeno sapere se è realmente tale. Come Ated insistiamo dunque sull’importanza di formarsi, per aziende e privati. In questo momento, nonostante i timori, l’intelligenza artificiale in genere è in forte espansione e le professioni ad essa legate, come il Digital Collaboration Specialist, il Business AI Specialist o il Cyber Security Specialist: studiare ora mette in una posizione di forza qualsiasi scenario avvenga domani e le aziende che punteranno su specialisti saranno sicuramente meglio preparate a evenienze diverse.

Prossimi appuntamenti Ated:

13 dicembre: CoderDojo 2024/2025


Questo articolo è stato realizzato da ated - Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, non fa parte del contenuto redazionale.

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