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COLOMBIAIl trionfo di Ivan Duque

18.06.18 - 17:53
Conservatore, 41 anni, ha vinto con il 54% dei voti il ballottaggio delle presidenziali colombiane
Keystone / EPA
Il trionfo di Ivan Duque
Conservatore, 41 anni, ha vinto con il 54% dei voti il ballottaggio delle presidenziali colombiane

BOGOTÀ - Ivan Duque, 41 anni, ex avvocato presso la Banca Interamericana di Sviluppo con base a Washington, conservatore - secondo alcuni populista - ha vinto con il 54% dei voti il ballottaggio delle presidenziali colombiane: le prime dopo lo storico accordo che nel 2016 ha posto fine al conflitto con i guerriglieri delle Farc che in mezzo secolo è costato la vita ad oltre 220mila persone. Un accordo che Duque ha già detto di voler emendare.

«Una nuova generazione è arrivata al governo della Colombia, con il più ampio voto nella storia del Paese», ha detto nel discorso della vittoria nel suo quartier generale di Bogotà dopo che anche il suo sfidante, l'ex sindaco di Bogotà ed ex guerrigliero Gustavo Petro, gli ha concesso la vittoria, pur rivendicando di aver ottenuto un ragguardevole 41 per cento, ovvero oltre otto milioni di voti.

Pupillo dell'ex presidente Alvaro Uribe, Duque ha affermato che nel suo mandato quadriennale ridurrà le tasse, attirerà nuovi investimenti dall'estero e rafforzerà i militari. I suoi critici sostengono invece che con ogni probabilità sarà solo un presidente di facciata manovrato proprio da Uribe, che avendo già svolto due mandati non può più candidarsi. Ha promesso, inoltre, un «attacco frontale» alla corruzione, a fronte di un'impennata nella produzione di cocaina che ha definito una "minaccia alla sicurezza nazionale".

Nel suo programma ci sono anche emendamenti all'accordo di pace con le Farc (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia) firmato dal presidente uscente Juan Manuel Santos e dai leader guerriglieri. Per molti si tratta di un accordo di pace di fatto irreversibile, per altri di una fragile intesa, resa tale soprattutto dal rancore che buona parte della popolazione cova nel vedere che molti degli oltre 7.000 guerriglieri che hanno deposto le armi sono stati reintrodotti senza troppi problemi nella vita civile.

Anche secondo Duque l'accordo è troppo indulgente con gli ex combattenti guerriglieri, come ha affermato un autorevole giornalista basato in Colombia, John Otis, citato dalla rete Tv americana Npr. «Per esempio - ha sottolineato Otis - coloro che sono accusati di crimini di guerra possono evitare la prigione». Oppure, ha aggiunto, a pochi va giù il fatto che «il trattato garantisce a dieci ex guerriglieri altrettanti seggi al Congresso della Colombia».

«Ci saranno cambiamenti», ha detto ancora il neopresidente, aggiungendo che «le vittime di guerra saranno il nostro punto focale». Le Farc a loro volta non hanno sollevato obiezioni sull'elezione, ma hanno esortato Duque a «mostrare buon senso».

Farc, chiesto «buon senso» - Il partito nato dalla smobilitazione delle Farc ha richiamato al «buon senso» il neo presidente colombiano Ivan Duque, dopo il suo annuncio di ieri di voler correggere il patto di pace che ha disarmato e trasformato in un partito l'organizzazione dei ribelli colombiani. Lo riportano media locali.

«È necessario che venga imposto il buon senso; quello che il Paese chiede è una pace globale che porterà all'attesa riconciliazione (...) Eludere tale scopo non può essere un piano del governo», ha detto l'ex gruppo ribelle in una dichiarazione dopo la vittoria di Duque al ballottaggio presidenziale di ieri.

Il partito che ora porta il nome di Forza alternativa rivoluzionaria comune (Farc) ha detto che la vittoria della destra conservatrice in opposizione al patto non può essere interpretata «come un'autorizzazione a ignorare ciò che è stato fatto in materia pace e aggirare gli impegni assunti dallo Stato».

Facendolo, «l'unica cosa che sarà raggiunta è portare la nazione a un nuovo ciclo di violenza», si legge ancora nel comunicato. Gli ex comandanti del gruppo guerrigliero hanno affermato in diverse occasioni che non torneranno in guerra.

Nel suo primo discorso dopo essere stato eletto presidente della Colombia, Duque ha annunciato l'intenzione di voler fare «correzioni» al patto che alla fine del 2016 ha posto fine a mezzo secolo di conflitto armato. Durante la campagna elettorale, Duque aveva detto di volere che i capi dei ribelli colpevoli di crimini efferati paghino con un minimo di carcere e non occupino nessuno dei dieci seggi parlamentari riservati al partito Farc.

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