Scontri e colpi di arma da fuoco: ucciso il capo delle milizie "Gheniwa"

Era accusato da Amnesty International di gravi abusi, fra cui torture, sparizioni forzate ed esecuzioni. Con lui sono rimasti uccisi anche altri 6 miliziani
TRIPOLI - Abdel Ghani Al-Kikli, noto come Gheniwa, capo della milizia Apparato di Supporto alla Stabilità (Ssa), è stato ucciso ieri nel campo militare Tekbali, a sud di Tripoli. Lo riportano i media libici, tra cui il The Libya Update, secondo cui il suo corpo sarebbe arrivato all'ospedale Abu Salim.
Con lui sono morti anche altri 6 miliziani, coinvolti negli scontri che si sono verificati a seguito della diffusione della notizia della morte di Gheniwa.
Il capo della milizia poche settimane fa era stato avvistato in Italia - come riporta anche su X Refugees in Lybia - scatenando indignazione dopo le rivelazioni secondo cui era entrato in Europa con un visto Schengen rilasciato da Malta, «nonostante fosse implicato in reati che potrebbero essere considerati crimini contro l'umanità».
Per la stessa organizzazione, «Gheniwa era uno dei comandanti di milizia più temuti nell'ovest della Libia ed è stato a lungo accusato da organizzazioni locali e internazionali per i diritti umani, tra cui Amnesty International, di gravi abusi, tra cui torture, sparizioni forzate ed esecuzioni extragiudiziali».
Proprio oggi La Missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) aveva espresso «profonda preoccupazione» per l'escalation militare e le crescenti tensioni a Tripoli e nell'area occidentale del Paese, lanciando un appello urgente a tutte le parti coinvolte affinché «si astengano da ogni azione provocatoria e risolvano le controversie attraverso il dialogo».
A scopo precauzionale, gli aerei in arrivo e in partenza dall'aeroporto di Mitiga a Tripoli, sono stati evacuati e trasferiti all'aeroporto di Misurata, mentre aumentano le tensioni nella capitale libica.
Il ministero della Difesa del governo di unità nazionale libico ha annunciato comunque di avere il pieno controllo dell'area di Abu Salim, roccaforte di Abdel Ghani Al-Kikli.
Lo ha reso noto su X The Libya Observer, aggiungendo che il premier Abdelhamid Dbeibah si è congratulato per la vittoria con i ministeri dell'Interno e della Difesa.
Secondo Al Wasat gli scontri sarebbero scoppiati tra la 444/a Brigata da combattimento e l'apparato di supporto alla stabilità dopo che si era diffusa la notizia dell'uccisione di Al-Kikli. Una fonte della sicurezza libica ha confermato al canale televisivo Al Wasat che Al-Kikli sarebbe stato ucciso proprio nel quartier generale della 444/a brigata, dove sarebbe stato «attirato per partecipare a una riunione».