Cerca e trova immobili

MALTAAssassinio di Daphne Caruana Galizia: «Avrei dovuto chiedere un milione di euro»

05.07.22 - 20:30
Parla per la prima volta uno dei principali accusati nella morte della giornalista maltese, ammettendo il coinvolgimento
Reuters
Assassinio di Daphne Caruana Galizia: «Avrei dovuto chiedere un milione di euro»
Parla per la prima volta uno dei principali accusati nella morte della giornalista maltese, ammettendo il coinvolgimento

LA VALLETTA - «Se avessi saputo chi era, avrei chiesto un milione di euro». A parlare è George Degiorgio, accusato di aver ucciso nel 2017 la giornalista maltese Daphne Caruana Galizia. È la prima volta, dopo cinque anni in prigione, che ammette di aver commesso il crimine. «Ma non andrò a fondo da solo».

Il 16 ottobre del 2017, Caruana Galizia è salita sulla sua Peugeot 108, ha ingranato la marcia ed è morta a un centinaio di metri da casa, il veicolo esploso. Alcune settimane prima aveva riferito alle autorità di aver ricevuto delle minacce di morte.

La giornalista maltese aveva rivestito un ruolo fondamentale nello scandalo dei Panama Papers, denunciando diversi ministri locali che riciclavano denaro. Per anni ha anche attaccato attraverso il suo blog il primo ministro ed esponente del partito laburista Joseph Muscat, in quanto riteneva che fosse colpevole di corruzione.

Dal 2017 a oggi, tre persone sono state formalmente accusate, Vince Muscat, e i fratelli Alfred e George Degiorgio. Il mandante sarebbe Yorgen Fenech. In un intervista rilasciata all'agenzia di stampa Reuters, George Degiorgio, dopo anni di negazione, ha ammesso di essere coinvolto nell'assassinio della donna. Pur dicendosi «dispiaciuto», ammette che «se avessi saputo di chi si trattava, avrei chiesto un milione di euro e non 150mila» per il lavoro. Perché «di business si trattava».

Nell'intervista, Degiorgio ha anche affermato di voler parlare con il magistrato perché la sua testimonianza potrebbe portare all'arresto di diverse altre persone collegate all'autobomba. Il suo obiettivo è ridurre la propria pena e quella di suo fratello: «Non andremo a fondo da soli».

Ticinonline è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.
NOTIZIE PIÙ LETTE