Chi piange đ e chi ride đ per lâiniziativa per la limitazione

Perdenti e vincitori a confronto sullâimmigrazione moderata
BELLINZONA - Comitato Interpartitico cantonale: đ Soddisfatto il Comitato interpartitico cantonale sul No allâIniziativa contro gli accordi bilaterali. Tuttavia riflettono sui risultati ticinesi. «Con il 53,1% i ticinesi hanno accettato lâiniziativa. Questo risultato non sorprende. Come detto piĂč volte, gli Accordi bilaterali e in particolar modo lâaccordo sulla libera circolazione delle persone (ALC), hanno portato da un lato indubbi effetti positivi, non solo sul piano economico ma anche ad esempio nellâambito della ricerca. Dallâaltro lato hanno perĂČ fatto emergere alcune distorsioni e problematiche che alle nostre latitudini sono state piĂč marcate. La percentuale cosĂŹ risicata a sostegno dellâiniziativa fa capire che, malgrado i problemi che affliggono il Ticino, i votanti hanno ben compreso lâimportanza degli Accordi bilaterali, anche per la Svizzera italiana. Lâiniziativa non avrebbe portato a risolvere questi problemi ma avrebbe causato ulteriori danni allâeconomia nazionale e cantonale».
Lega dei Ticinesi: đđ Pur constatando che lâiniziativa non Ăš passata, la Lega dei Ticinesi si rallegra del fatto che almeno il Ticino ha votato bene. «Per lâennesima volta, la maggioranza dei ticinesi, sostenendo lâiniziativa, ha rifiutato la devastante libera circolazione delle persone senza limiti voluta dalla partitocrazia, che ha avuto effetti deleteri sul mercato del lavoro, sulla sicurezza, sullâambiente, sulla viabilitĂ , sulle assicurazioni sociali,⊠Anche in questâoccasione, Lega e Udc si sono dimostrate le uniche forze politiche schierate dalla parte della maggioranza dei ticinesi su un tema fondamentale per il futuro del Cantone e della Nazione quale sono i rapporti tra Svizzera e UE. E per lâennesima volta la partitocrazia euroturbo PLR-PPD-PS-Verdi - che per settimane si Ăš prodotta, assieme ai media âmainstreamâ e alle lobby padronali e sindacali, in unâallarmante operazione di diffusione di âfake newsâ terroristiche e di lavaggio del cervello ai cittadini a sostegno della libera circolazione - Ăš stata sconfessata dallâelettorato».
UDC: đ L'UDC, il partito promotore dell'iniziativa, prende atto «con rammarico» del ânoâ scaturito dalle urne. «Apparentemente ha vinto la clausola ghigliottina e la popolazione - in piena crisi del coronavirus - vuole mantenere l'attuale situazione. Per l'UDC, il ânoâ all'iniziativa per la limitazione Ăš un'opportunitĂ mancata di tornare finalmente a un'immigrazione controllata e sostenibile per il nostro paese e per la nostra società ». Ma l'impegno del partito non si ferma: «PoichĂ© il mandato costituzionale di gestire autonomamente lâimmigrazione non Ăš tuttora applicato, lâUDC continuerĂ a impegnarsi per questo. Altrettanto, lâUDC si opporrĂ con determinazione contro le forze che pretendono essere il ânoâ allâiniziativa per la limitazione
automaticamente un âsĂŹâ allâaccordo-quadro istituzionale con lâUE. LâUDC si batterĂ con decisione contro questo trattato di sottomissione, come pure contro qualsiasi ulteriore vincolo allâUE».
Partito Comunista: đđ CosĂŹ si esprime il Partito Comunista: «Chi ha votato contro lâiniziativa popolare âper la limitazioneâ pensando di contrastare la xenofobia rischia di essersi illuso: il dumping salariale e la sostituzione di manodopera non diminuiranno e crescerĂ cosĂŹ la guerra fra poveri che alimenta il razzismo. Invitiamo a tal proposito i vertici nazionali dei sindacati che continuano a confidare nelle misure accompagnatorie e nella concertazione a cambiare strategia. Chi invece ha votato a favore di questa iniziativa fidandosi dellâUDC come nuova paladina dei diritti degli operai, resterĂ deluso nel sapere che questi campioni di nazionalismo hanno in realtĂ sempre votato a favore delle liberalizzazioni economiche che hanno spalancato le frontiere ai capitalisti e ai manager europei che hanno contribuito a distruggere ad esempio il nostro servizio pubblico».
Giovani UDC: đ Tristezza tra i Giovani UDC che attaccano la «campagna dei contrari, basata sullâincutere incertezze, infondate paure e timori». «Oggi Ăš una domenica nera per i giovani ticinesi: questo NO nazionale scaturito dalle urne porterĂ ora a un periodo d'incertezze per il futuro di noi giovani in Ticino. Infatti, la situazione status quo non Ăš piĂč sostenibile per la nostra generazione: con la libera circolazione sempre piĂč giovani vivranno un periodo di disoccupazione o sceglieranno di andare a vivere e lavorare oltregottardo, dove le paghe sono decisamente migliori. Il Ticino diventerĂ presto un paese con stipendi da fame, dove nessuno vorrĂ piĂč vivere e creare una famiglia. Non possiamo piĂč fare finta che il problema non esista (come fanno PS, PLR e PPD), stiamo rovinando unâintera generazione e tutte quelle che seguiranno».
Forum Alternativo đ Soddisfatti anche quelli di Forum Alternativo che definiscono la votazione di oggi «un risultato chiarissimo che non lascia spazio a speculazioni di sorta. Malgrado le destre populiste abbiano promosso da anni campagne atte a dividere i salariati e colpevolizzare i migranti, le istanze xenofobe risultano oggi minoritarie. Ora si rafforzino i diritti e la legislazione sul lavoro e si attribuisca uno Statuto speciale al Ticino». E aggiungono: «Il contributo dato dalle forze âprogressisteâ e dallâinsieme del movimento sindacale Ăš stato decisivo per il conseguimento di questo risultato. Fosse stata accettata, lâiniziativa Udc ci avrebbe riportato a una Svizzera dei contingenti, con il ritorno di statuti di lavoro ignobili e piĂč precari di quelli che conosciamo oggi e una ancora piĂč brutale messa in concorrenza dei lavoratori. La popolazione lo ha capito e il messaggio che questo risultato ci fornisce Ăš forte e chiaro: i diritti dei lavoratori vanno rafforzati ed il mercato del lavoro non puĂČ trasformarsi in un Far West».
OCST: đ Sorride anche l'OCST in merito alla libera circolazione delle persone, e avverte subito che in "Ticino ci sono problemi nel mercato del lavoro, che preoccupano molte persone e che vanno ora finalmente affrontati seriamente: parliamo dei salari, dei posti di lavoro, della discriminazione salariale per lavoratrici e frontalieri che pesano sui salari di tutti, specialmente nel settore impiegatizio. Qualche giorno fa abbiamo scritto alla Seco facendo presente queste nostre osservazioni". Inevitabile l'appello alla "responsabilitĂ sociale di datori di lavoro e politici per una migliore regolamentazione del nostro mercato del lavoro". "Siamo sempre piĂč convinti che Ăš attraverso la contrattazione collettiva che si potranno ottenere dei miglioramenti in favore delle persone che lavorano in Ticino. I datori di lavoro dovranno finalmente fare la loro parte, non solo con dichiarazioni sempre rassicuranti, ma sostenendo concretamente e non contrastando i Ccl. Senza regole, la vincono gli speculatori".
MPS: đ Il Movimento per il Socialismo se la prende con UDC e Lega rallegrandosi che la popolazione abbia respinto la loro "logica xenofoba" e abbia invece risposto a una "esigenza di un controllo del mercato del lavoro: risposta fondamentale per la lotta al dumping. E in questa prospettiva lâunica proposta sul tappeto Ăš quella Ăš quella contenuta nellâiniziativa popolare depositata dal MPS a gennaio 2020, Basta con il dumping! Unâiniziativa che, lo ricordiamo, propone concrete ed applicabili misure di controllo del mercato del lavoro. Dallâinvio di tutti i contratti di lavoro ad un reale istituzione di un ispettorato del lavoro dotato di un numero sufficiente di ispettori. Lâiniziativa propone inoltre specifiche misure per combattere la discriminazione di genere".
PLRT: đ anche il PLRT Ăš tra coloro che salutano lâesito del voto sullâiniziativa contro gli Accordi bilaterali: «indica chiaramente la strada da seguire negli anni a venire nelle relazioni con il nostro principale partner commerciale, lâUnione europea. Un no allâadesione, cosĂŹ come voluta dalla sinistra, ma un chiaro no allâisolamento sostenuto dalla destra». «Il risultato ticinese, con un sĂŹ comunque moderato - proseguono i Liberali Radicali -, deve portare il Cantone e la Confederazione a rispondere in modo concreto alla forte pressione sul mercato del lavoro quale cantone di frontiera, in particolare per quanto riguarda la sostituzione di lavoratori indigeni e la pressione sui salari in specifici settori economici. Dobbiamo agire in modo mirato».
Verdi: đ Contentezza. E quanto espresso dai Verdi del Ticino per la reazione allâiniziativa «distruttrice e isolazionista» dellâUDC. «Questo chiaro rifiuto - sottolineano - Ăš un forte SĂŹ alle misure di accompagnamento e al proseguimento della via bilaterale. Lâaccettazione dell'iniziativa in Ticino Ăš comprensibile visti i gravi problemi sul mercato del lavoro. I Verdi del Ticino hanno giĂ piĂč volte presentato le loro ricette per risolvere questo problema: salari minimi dignitosi, maggiore regolamentazione e controllo del mercato del lavoro, contratti collettivi obbligatori nel quadro di uno statuto speciale ormai necessario. Ora riguardo allâAccordo quadro il Consiglio Federale deve chiarire le questioni in sospeso e in particolare garantire la protezione dei salari».
PPD: đđ Nonostante il PPD si fosse schierato contro lâiniziativa per la limitazione, non sottovaluta «il segnale dato dai cittadini della Svizzera italiana - cosĂŹ come dai cittadini delle regioni confinanti con la Germania e lâAustria - che invece si sono espressi a favore dellâiniziativa, preoccupati per il deteriorarsi delle condizioni del mercato del lavoro che subisce le differenze sociali ed economiche dei Paesi circostanti».
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