Per l'associazione Pro Gottardo-Ferrovia d'Europa l'incidente avvenuto ieri «è un monito da non ignorare».
BELLINZONA - Ha scosso il Ticino e la Svizzera intera il deragliamento di un treno merci avvenuto ieri nella galleria di base del San Gottardo. E per l'associazione Pro Gottardo-Ferrovia d'Europa quanto accaduto «è grave, soprattutto se si considera che qualcosa di analogo potrebbe succedere in una delle nostre stazioni ferroviarie». L'incidente va quindi considerato «un monito da non ignorare».
In Ticino, infatti, «le stazioni sono attraversate giornalmente da un centinaio di treni merci con materiali altamente pericolosi».
«Non sono di per sé in discussione la gestione tecnica e i controlli da parte delle FFS», viene sottolineato nella presa di posizione odierna, «ma è evidente che anche con un livello di qualità elevato incidenti del genere si possono solo ridurre e non possono essere esclusi».
Il traffico merci su rotaia è in futuro destinato ad aumentare, viene poi evidenziato, «anche perché, in seguito all'approvazione dell'iniziativa delle Alpi, sussiste l’obiettivo vincolante di spostare le merci dall’autostrada alla ferrovia». La pianificazione «prevede un potenziale di oltre 200 passaggi al giorno di treni merci. Concretamente, ciò significa che nelle principali stazioni ticinesi, in particolare Bellinzona e Lugano, il numero dei treni merci in transito potrà solo tendere all’aumento». Al contempo «le stazioni sono a loro volta destinate ad accogliere un numero crescente di passeggeri. Di conseguenza, dovesse accadere un incidente analogo in una stazione, gli esiti potrebbero essere drammatici».
La Pro Gottardo attira dunque nuovamente l’attenzione su questo rischio: «Per evidenti ragioni di sicurezza, vi è la necessità inderogabile di avviare la pianificazione operativa delle circonvallazioni di Bellinzona e di Lugano, così come già previste e progettate nell’ambito del completamento di Alptransit. Ciò permetterà di far circolare i treni merci esclusivamente fuori dalle stazioni principali, riducendo notevolmente i margini di rischio».