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CANTONE«In Ticino c'è ancora gente che sta chiusa per mesi nei bunker»

13.07.22 - 06:32
Torna la Coppa Antirazzismo, un singolare torneo di calcio aperto a tutti. Parla Nicole Rossi, una delle organizzatrici.
Foto UCAR
«In Ticino c'è ancora gente che sta chiusa per mesi nei bunker»
Torna la Coppa Antirazzismo, un singolare torneo di calcio aperto a tutti. Parla Nicole Rossi, una delle organizzatrici.
«L'appuntamento è per sabato 23 luglio al campo di Gudo. Trenta le squadre iscritte. Si combatte ogni forma di discriminazione, lo sport deve unire».

GUDO - «Certo che esiste la discriminazione da noi. In Ticino ci sono ancora migranti costretti a starsene per mesi in un bunker. E vogliamo parlare della discriminazione di genere o legata al ceto sociale?» Nicole Rossi è una delle organizzatrici della Coppa Antirazzismo. L'appuntamento, svoltosi per la prima volta nel 2012, torna sabato 23 luglio al campo di calcio di Gudo. Al torneo parteciperanno trenta squadre amatoriali. «Si combatte ogni forma di razzismo, lo sport deve unire. Mai dividere».

Nessuno escluso – Una giornata di grande festa. Con calciatori amatoriali di ogni genere, origine ed età. «Vogliamo davvero che l'evento sia aperto a tutti. Anche per questo i prezzi sono popolari. Non è giusto che alcuni debbano essere esclusi perché non hanno mezzi economici. Ci sarà tanta musica, fino a mezzanotte. La competizione si svolge senza arbitri, questo è un segnale importante che vogliamo dare, di convivenza pacifica. Tra l'altro, premiamo allo stesso modo sia i migliori, sia i peggiori». 

Da sempre un successo – Parola d'ordine: apertura totale. È anche questo il segreto di un appuntamento che è ormai giunto alla nona edizione. «Quando siamo partiti, avevamo importato il "modello" del torneo da Soletta e Lucerna. Vedevamo che lì funzionava alla grande. E ci siamo detti: perché non portarlo in Ticino? In fondo anche qui c'è bisogno di tanta sensibilizzazione. Così abbiamo fondato l'associazione Un Calcio Al Razzismo (UCAR). C'è stato sin da subito un seguito pazzesco. Le squadre iscritte sono sempre tantissime, e purtroppo per ragioni organizzative alcune restano in lista d'attesa. Arrivano persone dalla Svizzera interna, dall'Italia... Negli anni abbiamo cambiato diverse location, e ci sono stati appuntamenti a cui hanno partecipato oltre 700 persone. I presupposti per concretizzare un evento di qualità ci sono anche stavolta». 

 

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