Cerca e trova immobili

ZURIGOVita da irregolari: «Se la polizia mi ferma finisco in carcere per un po'»

19.12.19 - 07:00
La Commissione federale della migrazione chiede un permesso per i richiedenti asilo respinti che vivono nell'illegalità. Abbiamo parlato con uno di loro
Keystone
«Se vedo la polizia mi allontano continuando a camminare normalmente»
«Se vedo la polizia mi allontano continuando a camminare normalmente»
Vita da irregolari: «Se la polizia mi ferma finisco in carcere per un po'»
La Commissione federale della migrazione chiede un permesso per i richiedenti asilo respinti che vivono nell'illegalità. Abbiamo parlato con uno di loro

ZURIGO - In un rapporto, la Commissione federale della migrazione propone di garantire un permesso ai richiedenti asilo respinti che rimangono come irregolari in Svizzera. Non potendo essere espulsi, tale documento faciliterebbe loro la vita ed eviterebbe costi per la collettività, sostiene. Ma com'è vivere da sans papier nel nostro Paese? Lo abbiamo chiesto a B.D.*, 19enne etiope che da cinque anni abita qui.

Da dove vieni e quando sei arrivato in Svizzera?
Ho 19 anni, vengo dall’Etiopia e sono arrivato in Svizzera nel 2014. Non era il Paese in cui volevo andare, è stato il destino che mi ha portato qui.

Qual è il tuo statuto di soggiorno?
Non ho un permesso. La mia richiesta d’asilo è stata respinta cinque anni fa. Allora, per questioni di lingua non avevo capito bene perché la mia richiesta fosse stata respinta. Le autorità non hanno creduto a quello che ho raccontato loro.

Dove vivi ora?
Dal 2016 vivo nell’alloggio di emergenza di Glattbrugg (ZH). Sono stato trasferito qui da Winterthur, dove abitavo prima, ma spero di andarmene presto. Ho inoltrato una domanda di permesso per grave rigore personale. Per ottenere questo statuto bisogna trovarsi in Svizzera da almeno cinque anni, sapere il tedesco (per chi si trova in una regione germanofona, ndr), essere integrato e conoscere degli svizzeri. Io rispetto tutti questi criteri e per questo ho presentato il formulario in agosto. Ora aspetto. Spero di ottenere una risposta positiva l’anno prossimo.

Raccontami una tua giornata tipo.
Per tre giorni alla settimana curo dei bambini come volontario. Altri due giorni sono attivo sempre come volontario a scuola. Da ottobre, infine, vado in palestra.

Ti piace la Svizzera?
Mi piace la puntualità degli svizzeri. Quando si fissa un appuntamento con qualcuno, arriva all’ora stabilita. Mi piace anche la pulizia che c’è qui, non è come in Africa. Ovviamente mi piacciono anche i mezzi pubblici a Zurigo, che funzionano magnificamente. In realtà, non c’è niente che non mi piaccia qui a parte alcune difficoltà amministrative.

Che cosa non ti piace?
Il tempo passato ad aspettare. Sono qui da cinque anni, ho presentato la domanda per lo stato di rigore da mesi e i tempi di elaborazione sono lunghi. Sarebbe bello se tutto andasse più veloce. Non si rimarrebbe così, in sospeso.

È uno stress non essere senza permesso?
Sì, è dura senza permesso. Non posso fare un sacco di cose, come lavorare, guadagnare dei soldi e così via.

Vieni controllato spesso dalla polizia? 
Non spessissimo, ma di tanto in tanto sì. Quando la polizia mi ferma ogni volta devo andare per un breve tempo in prigione. Quando mi rilasciano mi dicono sempre che devo lasciare il Paese, ma io resto qui. Non ho paura della polizia. Se li vedo da lontano faccio attenzione ad allontanarmi continuando a camminare normalmente.

*Nome noto alla redazione

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE