Intervista doppia a Demi Moore e Maragaret Qualley che in “The Substance” interpretano la stessa donna, prima e dopo una magica cura.
ZURIGO - Una “sostanza” quasi magica che se assunta permette di riportare il proprio corpo allo splendore della giovinezza. Una benedizione o una maledizione sotto mentite spoglie? È questa la domanda che si pone il film fantascientifico-thriller “The Substance”, osannato dalla critica festivaliera (fra Toronto e Cannes) e questo mese anche nelle sale della Svizzera.
Sullo schermo la protagonista è interpretata da Demi Moore (in una prova strepitosa, dice chi ha già visto il film) e la stellina di Hollywood in ascesa Margaret Qualley (“C'era una volta... a Hollywood” e “The Maid”).
20 Minuten le ha intervistate entrambe.
Demi Moore, dopo il suo 60esimo compleanno, ha dichiarato che anche le sessantenni hanno il diritto a sentirsi sexy. Perché quindi ha accettato di impersonare una donna che rivuole disperatamente il corpo della sua gioventù?
Perché è un sentimento condiviso da tutte le donne, e “The Substance” lo affronta in un modo davvero unico. Penso che, per quanto riguarda il piano umano, questo film potrebbe contribuire a un cambiamento culturale.
Come?
Potrebbe essere il seme da cui nasce una riflessione più ampia e un maggiore apprezzamento per il nostro corpo, e per noi stessi. Perché mentre rincorriamo il canone ideale - fra un metodo che promette il ringiovanimento miracoloso e un super integratore vitaminico - perdiamo di vista la nostra bellezza naturale.
Margaret Qualley, hai rimosso il tuo profilo Instagram pubblico. Per molti è un generatore patologico di insicurezza per quanto riguarda corpo e bellezza. C'entra qualcosa con la tua decisione?
In verità no, era semplicemente troppo impegnativo per me da gestire. Ho ancora una pagina privata che non condivido. È vero che Instagram, soprattutto con il fenomeno Kardashian, ha contribuito a plasmare l'estetica che oggi va per la maggiore. La speranza è che questo film possa contribuire a cambiare un po' le cose.
Nel film “The Substance” tu rappresenti il giovane corpo tanto anelato dal personaggio di Demi. Pensi che, in futuro, riuscirai a non “cadere” anche tu nello stesso desiderio?
Qualley: Penso che il problema stia nel fatto che pensiamo di avere il controllo su come saremo fisicamente in futuro. Penso che la serenità stia nel lasciare cadere questa fissazione. Se, invece, ascoltiamo di più il nostro corpo e ci sentiamo bene per come siamo, questo non potrà che vedersi.
Moore: Nella vita, per stare bene, è importante decidere su cosa focalizzarsi. Ogni giorno possiamo dedicare un momento per apprezzare il nostro corpo così com'è, senza rincorrere ideali irraggiungibili. Certo, su Instagram basta un “like” su una bella foto per avere un breve scatto di felicità, quella piccola “botta” di dopamina. Ma, si sa, quell’euforia svanisce in fretta. La vera serenità, quella che dura nel tempo, arriva solo quando riusciamo a sentirci davvero a nostro agio e soddisfatti con noi stessi e con il nostro corpo, così com’è.
Il film è pieno di scene in cui vi trovate molto svestite, se non completamente nude. Dati alla mano, siete svestite per circa 20 minuti in tutto il film... Come ha fatto il regista a far sì che vi sentiste a vostro agio durante le riprese? Il set è stato progettato in qualche modo particolare?
Moore: non so se ci siamo mai sentite a nostro agio, in verità...
Qualley: Decisamente non è stato piacevole ma avevo complice per sentirmi un po' meglio, a stare svestita davanti a tanti sconosciuti. Ogni volta che in lavorazione c'era una giornata con scene di nudo si iniziava con uno shot (o due) di tequila.
Ma sul serio?
Qualley (ridendo): Sì!
Moore: Sembri davvero stupito! In fin dei conti l'importante era solo metterci a nostro agio in queste scene in cui ci sentivamo estremamente vulnerabili.
Dario Aeberli