Svizzera, si comincia con Israele
Settimana di impegni e risposte per la Svizzera.
BASILEA - È cominciata ieri, lunedì, all’Hotel Mövenpick di Basilea la settimana più importante dell’anno per il calcio svizzero. Per la Nazionale.
Incapace di domare un girone oggettivamente semplice, di chiudere velocemente il discorso qualificazione, nei prossimi giorni la selezione guidata da Murat Yakin si giocherà infatti il proprio futuro. Sfidando, nell’ordine, Israele, Kosovo e Romania, cercherà di ottenere il pass per l’Europeo del prossimo anno.
Sbrigati i convenevoli ed effettuato un allenamento nella struttura del Basilea, il gruppo elvetico si preparerà per viaggiare verso l’Ungheria dove, in campo neutro, completerà la prima fatica. Il viaggio per Budapest sarà effettuato questa mattina. Dal pomeriggio, poi, nella capitale magiara si susseguiranno i classici impegni: conferenza stampa (parleranno Yakin e un giocatore), allenamento aperto al pubblico e sessione “privata”. Domani è il giorno del match alla Pancho Arena di Felcsut e giovedì quello del rientro in Svizzera. Inutile dire che, tenuto conto della sua recente sconfitta contro il Kosovo e della sua distanza in classifica, Israele è divenuto infinitamente meno “preoccupante”. Ha delle qualità ma manca di spessore: basterà batterlo per chiudere i conti.
Pure una battuta d’arresto, per come si sono messe le cose, non sarebbe preoccupante. In quel caso a Xhaka e soci “basterebbe” infatti piegare il Kosovo per evitare di giocarsi il tutto per tutto in Romania. Un nuovo stop sarebbe però un guaio perché confermerebbe che, dopo i tanti mezzi passi falsi fatti, questa Svizzera ha un problema.