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«La finalina dei playoff… ti fa capire a che gente è in mano il calcio»

L’OSPITE - ARNO ROSSINI«La finalina dei playoff… ti fa capire a che gente è in mano il calcio»

29.03.22 - 07:00
«Impresa Svizzera verso il Mondiale? L’Italia non ha battuto Bulgaria e Irlanda del Nord e ha perso contro la Macedonia»
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«La finalina dei playoff… ti fa capire a che gente è in mano il calcio»
«Impresa Svizzera verso il Mondiale? L’Italia non ha battuto Bulgaria e Irlanda del Nord e ha perso contro la Macedonia»
Arno Rossini: «Italia molto forte ma dopo l’Europeo si è persa in qualche festa di troppo».
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KONYA - Qualche giocatore ha puntato su un infortunio, altri su malesseri vari; manca solo che si cominci pure a ricordare impegni presi precedentemente e la farsa dell’assenza “giustificata” sarà completa. Pensata male e gestita anche peggio, la “finalina” dei playoff è diventata un caso che sta facendo fare una pessima figura - un’altra, verrebbe da dire - alla FIFA. 

«La finalina… questo ti fa capire in mano a che gente è il calcio - ha graffiato Arno Rossini - Serve proprio una bella fantasia per pensare a una partita del genere. Potete immaginare con che spirito, con che attenzione e con che voglia i calciatori dell'Italia andranno in Turchia a giocare. Non ha alcun senso».

Ci sono accordi commerciali, ci sono gli sponsor…
«Sì, ok. Ditemi però che tipo di share può avere un match che non è una reale amichevole, che non ha nulla in palio e che in più arriva dopo una grande delusione. Dirò di più: quando si gioca in queste condizioni, il rischio di infortunarsi o avere problemi normalmente aumenta. Non mi sorprenderei quindi se, visto il momento caldo della stagione a livello di club, qualche direttore sportivo avesse fatto una telefonata o un po' di pressione sui relativi selezionatori per non far scendere in campo qualche ragazzo».

Peggio la FIFA con quest'idea o peggio i calciatori che, numerosi, hanno inventato problemi per non partecipare alla sfida?
«La FIFA, lo abbiamo detto, ha le sue colpe. I giocatori, molti di loro almeno, hanno invece dimostrato una volta ancora che tipo di attaccamento alla maglia abbiano. Hanno fatto un po' come il capitano Schettino: appena avuta la possibilità, hanno abbandonato la nave».

Dopo la vittoria dell’Europeo, l’Italia ha infilato solo delusioni. Gli azzurri sembravano poter dominare il nostro girone e invece, anche a causa dei pareggi con Bulgaria e Irlanda del Nord, sono arrivati “dietro”. Poi hanno perso con la Macedonia del Nord…
«Quanto successo da settembre in avanti deve farci fare una riflessione sul valore della selezione di Roberto Mancini. Io sono convinto che sia una squadra comunque molto forte, una squadra che può battere qualsiasi avversario… ma solo se gioca con la massima intensità. All’Europeo è riuscita a farlo e ha raggiunto il risultato che tutti sappiamo. Dopo si è forse persa in qualche festa di troppo, si è fatta distrarre da qualche celebrazione. Anche il selezionatore ha sbagliato: non è riuscito a tenere i suoi ragazzi sul pezzo. E se con la testa non ci sei del tutto, i risultati non arrivano». 

Il fatto che l'Italia si sia dimostrata meno competitiva di quanto si pensasse deve far considerare in altro modo l'impresa della Svizzera nel girone?
«Anche solo per correttezza, non si può non tenere conto del fatto che la Nati si sia qualificata superando un rivale almeno momentaneamente in difficoltà, un gruppo incapace di battere selezioni non certo irresistibili, nazionali che nel ranking FIFA sono molto indietro».

Un rivale... campione continentale in carica.
«Giusto, ma i picchi toccati all’Europeo l’Italia non li ha più raggiunti. Per la Svizzera, che si è qualificata al Mondiale con pieno merito, “vantarsi” per aver prevalso sugli azzurri potrebbe quindi essere rischioso. Per questo è giusto confermare i complimenti fatti alla truppa di Murat Yakin per l’eccezionale risultato ottenuto ma anche, forse, rivedere i toni trionfalistici usati. Si deve provare a essere un po' equilibrati, così da evitare, in futuro, possibili brutte sorprese».

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