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URIAndermatt, un villaggio baciato dalla fortuna!

12.08.20 - 07:15
“Suisse Parc”: crocevia storico con ben otto passi alpini, sorgente dei grandi fiumi europei e luogo di leggende
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Andermatt alla ribalta.
Andermatt alla ribalta.
Andermatt, un villaggio baciato dalla fortuna!

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“Suisse Parc”: crocevia storico con ben otto passi alpini, sorgente dei grandi fiumi europei e luogo di leggende

ANDERMATT - Prosegue il mio viaggio alla scoperta delle perle svizzere, questa volta mi trovo nella regione del Gottardo, sul percorso storico delle Alpi alla scoperta di un villaggio in pieno sviluppo turistico. Grazie alla vicinanza a ben otto passi alpini, la varietà di escursioni è unica al mondo.

«Di tutte le regioni che conosco, è la più interessante e quella che preferisco», disse un tempo Johann Wolfgang von Goethe, che nel secolo XVIII visitava la regione nei pressi del Gottardo per la terza volta. La Valle di Ursern (Cantone Uri), ai piedi del Passo del Gottardo, fa parte delle alte valli più impressionanti della Svizzera. Andermatt, che si trova ad un altitudine di 1’444 metri, è il più grande dei tre villaggi della valle e si trova nel cuore dei passi alpini svizzeri e all’incrocio delle vie nord/sud/ovest/est.

«Il nostro villaggio è stato baciato dall’imprenditore egiziano Samih Sawiris – mi racconta Thomas Kirchhübel, direttore dell’Alpenhotel Schlüssel, al momento del check-in. Andermatt ha vissuto un vero risveglio, come quello della bella addormentata nella famosissima e antichissima favola. Indubbiamente persegue giustamente i suoi interessi economici, ed è anche vero che forse il nostro villaggio era l’unico disponibile. Per decenni questa regione era legata alle attività dell’esercito: i pernottamenti degli ufficiali riempivano i letti d’albergo e le serate di libera uscita le casse di bar e ristoranti». Una volta persa la valenza strategica delle fortificazioni del Gottardo, era necessaria una nuova visione. Eccola: Andermatt come comprensorio turistico moderno, aperto e pronto ad entrare nella rete internazionale. «Tutto è iniziato con l’albergo di lusso, il Chedi, per poi proseguire con i nuovi impianti che collegano Andermatt a Sedrun, dei campi di golf, un Radisson Blu,... I risultati si vedono, aiutati indubbiamente anche dalla pandemia: il villaggio fa il pienone, di giovani soprattutto (vista l’assenza quest’anno dei turisti arabi e asiatici), afferma Palmira Shani del Ristorante Toutoune (ve lo raccomando se amate la cucina mediterranea). L’effetto Sawiris inoltre lo possiamo osservare con i nostri propri occhi. Le facciate delle case sono state ritinteggiate, nuove boutique sono nate qua e là lungo la via principale (purtroppo non ancora pedonale...), gli alberghi stanno investendo e attività turistiche nascono come funghi. Tutto bene? Quasi. Unico neo è l’aumento repentino dei prezzi dell’affitto degli appartamenti: per le centinaia di collaboratori del settore hotel e gastro è praticamente impossibile trovare una sistemazione nel villaggio.

Si sa, la Svizzera è la riserva d’acqua d’Europa e la regione di Andermatt si trova proprio al centro di tale riserva. Dal massiccio del Gottardo sgorgano le sorgenti di Reno, Rodano, Reuss e Ticino, che trasportano il 7% delle acque alpine verso tutti i punti cardinali. Le sorgenti sono collegate dal Sentiero delle quattro sorgenti (in tedesco: Vier-Quellen-Weg), che consta di cinque tappe percorribili a piedi. Andermatt si trova pure al centro di ben 8 passi alpini: Furka, Gottardo, Oberalp, Susten, Klausen, Lucomagno, Novena, Grimsel. Un viaggio, in motocicletta, in sella di una bici oppure a bordo di un treno storico a vapore, all’insegna dell’avventura e della scoperta.

Per gli appassionati della ferrovia, Andermatt è il punto di partenza per innumerevoli destinazioni: sulla linea del Gottardo, il treno a cremagliera in forte pendenza della gola di Schöllenen vi conduce da Göschenen, dove s’incrocia la trasversale alpina della ferrovia della Matterhorn Gotthard Bahn (con il famoso Glacier-Express), dal Vallese verso i Grigioni. I nostalgici del tempo passato possono anche scegliere il "Dampfbahn Furka Bergstrecke" della Furka da Realp. Di questo treno vi parlerò in un prossimo articolo. Se invece volete fare un salto indietro nel tempo, optate per la diligenza postale trainata da 5 cavalli che attraversa il Passo del Gottardo.

Fra Andermatt e Göschenen si trova la Schöllenenschlucht, una gola che è stata a lungo un grosso ostacolo per il transito dal Canton Uri all'Italia via Gottardo. Solo attorno al 1200, con la costruzione del “ponte del diavolo”, la gola è stata aperta al traffico. Secondo la leggenda, il primo ponte sulla questa gola fu costruito dal diavolo nel lontano 1595. Il suo nome, “Teufelsbrücke”, apparse per la prima volte in un resoconto di viaggio di un commerciante. Si ritiene che il ponte non avesse né ringhiere né parapetti. Narra infatti la leggenda che il diavolo in persona ne fosse stato l'artefice. In cambio dell'aiuto avrebbe chiesto l'anima del primo passante. Gli urani fecero attraversare il ponte per primo a un caprone. Il diavolo vistosi ingannato e pieno di ira, afferrò un enorme masso con l'intenzione di scagliarlo contro il ponte. Il demonio mancò l'obiettivo nel lanciare l'enorme masso, che atterrò a valle proprio dove oggi si trova il portale urano del tunnel stradale del San Gottardo, in territorio di Göschenen. Quando passate la prossima volta ricordatevi di osservarlo!

Se volete godervi un panorama raccapricciante sulla gola di Schöllenenen, durante i mesi estivi dovreste prendere il sentiero circolare che parte proprio dal parcheggio lungo la strada cantonale. È facile da percorrere a piedi e non richiede più di 30 minuti a passo lento. Le pareti rocciose verticali, il tunnel nella fortificazione e l'impetuoso fiume Reuss offrono una vista affascinante. Il ristorante Teufelsbrücke si trova proprio accanto all'omonimo ponte. Durante l'estate, gli ospiti possono godersi il mito del Gottardo con cibi e bevande.

“Suisse Parc” è un’iniziativa del mio blog volta a promuovere le attrazioni svizzere vicine e lontane. Una bussola turistica che nel corso dei prossimi mesi vi accompagnerà attraverso valli, cantoni, villaggi e sulla vetta di montagne, nonché all’interno di musei ed esposizioni. Non esitate a contattarmi per sottopormi le vostre idee, gli itinerari che vi sono particolarmente piaciuti oppure i luoghi che ritenete paradisiaci. Unica condizione: devono trovarsi all’interno della Svizzera, dello “Suisse Parc” appunto.

Il mio giro nella Valle di Ursern non finisce qui: la prossima volta vi accompagnerò a bordo dello storico treno a vapore della “Furka Bergstrecke”. Seguitemi!

(La prima delle tre parti di questo reportage è stata pubblicata il 30 luglio 2020)

Testo a cura di Claudio Rossetti

Contatto: newsblog@viaggirossetti.ch

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Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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