Aldert Greijdanus, Lead Designer di Synonym, ha illustrato a Lugano alcune strategie per elevare la percezione della più nota valuta digitale al mondo.
Un'analisi profonda e stimolante incentrata su un argomento fondamentale: come rendere il brand Bitcoin più accessibile, comprensibile e attraente per un pubblico mainstream. È stato questo il tema della masterclass "Elevating the Bitcoin Brand", tenuta da Aldert Greijdanus, Lead Designer e Brand Manager presso Synonym, durante la terza edizione del Plan ₿ Forum di Lugano. Il relatore, autentico pioniere dello sviluppo di app mobile - la sua prima pubblicazione sull'App Store risale a poco dopo il rilascio del primo modello di iPhone - ha condiviso con i partecipanti la sua lunga esperienza nel design in ambito Bitcoin, comparto che oggi vede il suo impegno nella creazione di strumenti che aspirano a fornire agli utenti maggiori libertà, privacy e accessibilità.
L'evoluzione della percezione
«Il brand Bitcoin è sotto attacco e questa è una guerra combattuta principalmente mediante diverse narrative», ha tuonato subito Greijdanus. «E, per quanto ridicole possano sembrare alcune di queste, in realtà sembrano funzionare, perché larga parte del pubblico generalista è incline a credere ai media a prescindere dai contenuti». Secondo il designer, la percezione di Bitcoin è drasticamente cambiata nel tempo, passando dall'essere considerato uno strumento "per geek" a un «asset strategico per le tesorerie aziendali». Questa mutazione, però, ha anche una connotazione negativa. «Il brand è stato intenzionalmente distorto da forze esterne, innescando molti malintesi e stimolando il danneggiamento della sua reputazione», ha sottolineato. «Allo stesso tempo, la comunità ha un po' trascurato il brand, contribuendo alla formazione di un'immagine non ottimale». Uno dei problemi principali identificati da Greijdanus, infatti, è la difficoltà che il pubblico manifesta nel distinguere Bitcoin dalle altre criptovalute. «Moltissime persone sono spesso inclini a considerarli come fossero la stessa cosa, ed è molto difficile separare i due concetti, mediante l’astrazione. Ogni esperienza negativa con una shitcoin, a causa della quale le persone perdono soldi o vengono truffate, viene associata anche al brand Bitcoin: una percezione distorta che le induce ad abbandonare completamente questo mondo».
Un nuovo focus: dalla tecnologia al design
«È importante - ha aggiunto l’esperto olandese, spostandosi su un altro tema chiave - iniziare a muoversi da un atteggiamento molto incentrato sulla tecnologia a un focus che presti maggiore attenzione al design, all'esperienza utente e al branding. Prodotti visivamente accattivanti rendono una tecnologia complessa maggiormente comprensibile e più facile da utilizzare. Per ottenere questo obiettivo, dovremmo utilizzare grafiche attraenti e interfacce che riescano a invogliare gli utenti a unirsi a Bitcoin, piuttosto che intimidirli con schermate e termini prettamente tecnici». Il designer, non a caso, ha evidenziato come BTC sia nato con interfacce che solo i geek potevano decifrare, anche se nel corso del tempo il settore si è impegnato nel renderlo più "umano". In Synonym, ad esempio, uno degli obiettivi centrali è proprio riuscire ad attrarre un pubblico ampio attraverso l’utilizzo di un linguaggio più comprensibile, che sia in grado di far sentire gli utenti a proprio agio.
L'importanza dell'identità e dei simboli
Guardando all'identità visiva di Bitcoin, Greijdanus ha elogiato il logo attuale. «Non c'è assolutamente nulla di sbagliato nella sua struttura: è perfetto. Trasmette fiducia, forza e rimanda chiaramente al denaro. È facilmente riconoscibile ed è ormai al livello dello swoosh di Nike, in termini di riconoscibilità globale». Ciononostante, ha suggerito una possibile prospettiva: una maggiore armonizzazione nel linguaggio visivo e nell'uso dei simboli, a suo modo di vedere, potrebbe rafforzare ulteriormente il brand. «La mia proposta è di standardizzare l'uso del simbolo di Bitcoin e di utilizzarlo nelle nostre interfacce come unità base. Dovremmo abbandonare il termine 'sats' e dire semplicemente Bitcoin». Per supportare il suo punto di vista, il relatore ha mostrato come Synonym abbia già applicato questo approccio nel suo wallet Bitkit.
Narrativa, immagini e messaggi più accessibili
Sul fronte della comunicazione, Greijdanus ha osservato che, nonostante la comunità Bitcoin abbia creato nel corso degli anni narrative efficaci come "don't trust, verify", queste soluzioni appaiono spesso «mistiche e criptiche, un’inclinazione che si traduce nel limite di attrarre un pubblico limitato».
Molte di queste narrative e slogan dicono alle persone cosa dovrebbero fare, ma non ne spiegano le motivazioni. Perché dovrei essere una banca? Perché dovrei verificare le cose? Questo approccio ha funzionato bene per i primi adottanti, ma per la maggioranza delle persone non è e non sarà così. Gli utenti early majority e late majority hanno bisogno di messaggi più semplici e digeribili».
Greijdanus, dopo aver chiarito il contesto e le evidenti criticità correlate con i target in questione, ha quindi proposto di concentrarsi maggiormente sui benefici pratici, come l'indipendenza, la sicurezza finanziaria e l'accesso globale al denaro digitale. Ha poi mostrato, per dare maggiore sostanza alla questione, alcuni esempi di slogan che potrebbero impattare meglio sul pubblico mainstream. «Bitcoin: risparmia per il futuro che desideri» o «Bitcoin: protegge il tuo potere d'acquisto mentre la tua famiglia cresce».
Un altro elemento chiave nella strategia di miglioramento del brand, secondo Greijdanus, sono i meme. «Rappresentano uno strumento molto potente, che può trasmettere idee complesse in modo semplice e comprensibile». Tuttavia, ha anche evidenziato come la maggior parte dei meme del settore si concentri sul prezzo, sulla volatilità e sul trading, elementi che non aiutano i nuovi arrivati a capire i veri benefici e valori di Bitcoin.
Ha quindi suggerito di creare e condividere più meme educativi che possano accelerare la comprensione e l'adozione di BTC. Parallelamente, ha sottolineato la necessità di poter contare su un maggior numero di influencer educativi: «Persone oneste, con i piedi per terra, che spiegano, si concentrano sull'uso pratico e non promettono troppo», ha sottolineato l’esperto.
Combattere la disinformazione con intelligenza
Infine, Greijdanus ha affrontato il tema della lotta contro il FUD (Fear, Uncertainty, Doubt) che circonda da sempre la creazione di Satoshi Nakamoto. «Sin dal 2009, Bitcoin ha affrontato molti tentativi di sminuirlo che hanno molto influenzato la sua reputazione», ha ricordato, suggerendo, per contrastare le narrative negative, di utilizzare messaggi divertenti, ma basati su fatti, che siano in grado di far emergere «l'assurdità di alcune affermazioni».
Attraverso il suo intervento, insomma, Greijdanus ha offerto una prospettiva fresca e pragmatica su come migliorare il brand Bitcoin, sottolineando l'importanza del design, della semplificazione e dell'accessibilità per accelerare un flusso di adozione mainstream.
L'appuntamento per proseguire con questo viaggio, comprenderne gli sviluppi e le possibili prospettive, è fissato per il 24 e 25 ottobre 2025, quando il Plan ₿ Forum tornerà a Lugano per la sua quarta edizione.