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«A Gaza, Bitcoin sta salvando molte vite»

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L'attivista palestinese Fadi Elsalameen ha commosso il pubblico del Plan ₿ Forum di Lugano raccontando storie di speranza dalla crisi palestinese, evidenziando come la più nota valuta digitale stia offrendo una via d'uscita alla crisi umanitaria nella Striscia.

Fadi Elsalameen, commentatore politico e paladino dell'uso di Bitcoin come strumento di indipendenza finanziaria e lotta alla corruzione in Palestina, è stato tra i protagonisti più toccanti del Plan ₿ Forum 2024. Dal palco principale del Palazzo dei Congressi di Lugano, alla fine dello scorso ottobre, ha tenuto una presentazione dal titolo "How Bitcoin is helping Palestinians in Gaza survive", un racconto intenso e commovente di come la prima e più nota criptovaluta della storia stia salvando vite in una delle aree più martoriate nella storia recente del nostro pianeta.

«A Gaza la vita non esiste più»

Elsalameen, nato a Hebron e cresciuto come il maggiore di nove figli in una famiglia povera, ha esordito leggendo il testamento di Rasya, una bambina palestinese di 10 anni uccisa insieme al fratellino di 8 nel corso di un bombardamento. «Lo hanno trovato sotto le macerie», ha detto con voce rotta. «Rasya lasciava i suoi vestiti ai bisognosi, i suoi risparmi ai fratelli, e si raccomandava di non sgridare il piccolo Ahmed. Non sapeva che anche lui sarebbe morto con lei.» Una storia straziante, una delle tante, purtroppo, che arrivano dalla Striscia di Gaza, dove dal 2008 sono morte, uccise, oltre 43mila persone, in maggioranza donne e bambini, e il 63% delle infrastrutture è stato distrutto. «Lì la vita come la conosciamo non esiste più», ha sottolineato. «Non ci sono banche, non ci sono scuole, non ci sono ospedali. È come il giorno del giudizio: cammini per strada e non sai dove stai andando, né perché sei lì.»

Bitcoin come “mezzo” vitale

In questo scenario apocalittico, Bitcoin si è rivelato, stando al resoconto di Elsalameen, uno dei pochi strumenti - se non l'unico - utili a far pervenire aiuti a una popolazione stremata. L'attivista ha narrato la storia del suo amico Sultan, che lavorava in Egitto per mantenere l'unico figlio rimasto a Gaza. «Il 20 ottobre dello scorso anno - del 2023, ndr - mi ha chiamato disperato, chiedendomi se potessi fare qualcosa», ha raccontato. «Due giorni dopo, ho saputo che suo figlio, sua moglie e altri 30 familiari erano morti nel crollo del loro palazzo, colpito da un attacco dell’esercito israeliano.» Sconvolto e determinato a non restare impotente, Elsalameen ha iniziato a inviare BTC a Gaza, anche a chi non sapeva come usarli. «Ho incoraggiato la gente a scaricare wallet, a trovare qualcuno che facesse il cambio in USDT, anche in caso di commissioni altissime», ha spiegato. «Ho convinto Sultan a usare quei bitcoin per aiutare i feriti e le famiglie, per dare un senso alla sua vita dopo aver perso tutto.»

«Bitcoin non è solo una moneta: è una responsabilità»

Per Elsalameen, in sostanza, Bitcoin non è un mero strumento finanziario. È molto di più: è un mezzo per riaffermare valori e speranze. «È denaro, certo, ma si porta dietro anche un carico di responsabilità: quella di schierarsi contro le ingiustizie e credere di poter fare la differenza», ha sottolineato con fervore. «Non possiamo voltarci dall'altra parte davanti alla sofferenza, pensando che non ci riguardi. Ci riguarda eccome, e abbiamo il dovere di agire.»

Il suo messaggio ha letteralmente scosso il pubblico del Forum perché, tra l’altro, incarna lo spirito di solidarietà e attivismo della conferenza Bitcoin più importante d’Europa. «Se ricordiamo la nostra comune umanità, vinciamo e prosperiamo. Se la dimentichiamo, perdiamo e soffriamo. «Con Bitcoin, abbiamo l'opportunità di scegliere da che parte stare, di essere una forza positiva per unire le persone e costruire un futuro migliore», ha concluso.

L'appuntamento per continuare a comprendere il potenziale rivoluzionario dell’invenzione di Satoshi Nakamoto è per il 24 e 25 ottobre 2025, quando il Plan ₿ Forum - i biglietti sono già acquistabili a soli 99 CHF - tornerà a Lugano per la sua quarta edizione.

Un'occasione, l’ennesima dall’esordio della ormai notissima rassegna, per abbracciare il cambiamento e diventarne protagonisti.


Questo articolo è stato realizzato da Lugano's Plan ₿, non fa parte del contenuto redazionale.
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