Uno studio (SECO) dice che il 60% delle imprese valuta il peso amministrativo da gestire «da piuttosto elevato a elevato».
BERNA - Il peso della burocrazia si fa sentire per la maggior parte delle aziende svizzere. Secondo il più recente monitoraggio sul tema confezionato dalla Segreteria di Stato dell'economia (SECO), il 60% delle società ritiene che l'onere amministrativo da gestire vada da piuttosto elevato a elevato.
Tale tasso, pur restando a livelli alti, è comunque sceso rispetto all'ultima indagine sull'argomento, datata 2018. All'epoca infatti la percentuale di scontenti era del 67,5%, si legge in una nota odierna della SECO.
Lo studio - Entrando nei dettagli, più della metà delle oltre 1500 imprese intervistate ha indicato un onere da piuttosto elevato a elevato nei settori dei progetti di costruzione (67%), dell'igiene alimentare (56%), dell'importazione ed esportazione (55%), dell'ottenimento di permessi (53%) e dell'ampliamento di impianti di produzione (51%). Al contrario, oltre il 70% delle aziende percepisce questo carico come piuttosto basso o basso in ambiti quali il registro di commercio, la previdenza professionale, l'assicurazione contro gli infortuni e l'AVS.
Il costo della burocrazia - Proiettando il dato sulle circa 206 mila piccole e medie imprese in Svizzera con almeno tre dipendenti, ciò si traduce in circa 525 milioni di franchi in costi di regolamentazione esterni al mese. Su tutto l'anno, l'importo corrispondente ammonta a circa 6,3 miliardi di franchi sul groppone delle società.
Negli ultimi anni la digitalizzazione ha portato a una notevole riduzione degli oneri amministrativi, ricorda la SECO. In particolare, l'aumento dei servizi online è un'importante misura di sgravio. Riguardo alle proposte nell'ottica di ulteriori futuri miglioramenti, le aziende vorrebbero soprattutto una semplificazione delle normative concernenti l'IVA.
Più si creano impieghi statali più si crea burocrazia inutile per giustificare questi impieghi!