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SVIZZERA«Il settore export rossocrociato è in crescita»

07.07.22 - 12:00
Secondo i sondaggi delle Switzerland Global Enterprise le esportazioni svizzere aumenteranno nei prossimi mesi
Depositphotos (pio3)
«Il settore export rossocrociato è in crescita»
Secondo i sondaggi delle Switzerland Global Enterprise le esportazioni svizzere aumenteranno nei prossimi mesi
Tuttavia non mancano le preoccupazione per le piccole medie imprese, la pandemia e l'attuale guerra in Ucraina rendono difficile reperire le materie prime

BERNA - Le aziende svizzere tirano finalmente un sospiro di sollievo, forse. Dopo l’eccezionale impennata di vendite dello scorso anno, le prospettive di export delle piccole medie imprese (PMI) che si basano sui sondaggi semestrali rivolti a un gruppo fisso di oltre 200 imprese svizzere, suggeriscono che il settore continuerà a crescere anche nei prossimi mesi. L'indagine è stata svolta da Switzerland Global Enterprise, l’organizzazione ufficiale svizzera per la promozione delle esportazioni e della piazza economica.

L’economia dell’export dovrebbe crescere in modo significativo anche nella seconda metà del 2022. Lo dimostrano sia il sondaggio sull’export di Switzerland Global Enterprise sia il barometro delle esportazioni di Credit Suisse. Eppure, sebbene i volumi degli ordini si attestino sempre a livelli positivi, il sondaggio rivela anche una periodica diminuzione delle vendite dovute alle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime. Queste dinamiche sono iniziate con la pandemia e ora sono state ulteriormente aggravate dalla guerra in Ucraina e dalla rigida politica relativa al coronavirus in Cina: il 64% delle aziende si trova confrontato con tali sfide – il 19% in più rispetto a sei mesi fa. Inoltre, tematiche quali l’inflazione e i prezzi dell’energia e delle materie prime sono sempre più presenti tra le preoccupazioni delle aziende.

Andreas Gerber, responsabile Clientela commerciale Svizzera di Credit Suisse, dichiara: «Le conseguenze delle attuali sfide globali affliggono pesantemente le aziende svizzere. Le maggiori difficoltà riguardano la catena di fornitura, che attualmente interessa l’industria meccanica, i produttori di apparecchiature per l’elaborazione dei dati e ora anche l’industria farmaceutica e chimica. Ciononostante, tutti gli indicatori mostrano che nei prossimi tre o sei mesi potremo assistere a una crescita significativa anche nel settore delle esportazioni. Ciò si spiega, da un lato, con l’elevata domanda di prodotti svizzeri che garantisce un portafoglio ordini completo, dall’altra, con il fatto che negli ultimi due anni le PMI svizzere hanno trovato il modo di affrontare le avversità della pandemia e ora anche gli effetti economici della guerra in Ucraina grazie alla loro grande forza innovativa e flessibilità.» 

Le destinazioni di esportazione più importanti per le PMI svizzere rimangono i loro vicini diretti, gli Stati Uniti e la Cina. Per oltre il 70% delle aziende, la Germania rimane uno dei mercati target più importanti. Seguono, con ampio margine, Stati Uniti (33%), Francia (25%), Cina (23%), Italia (19%) e Austria (17%). Sebbene l’apertura a nuovi mercati non sia attualmente in cima all’agenda, il Sud America rappresenta una tendenza eccezionalmente forte tra le PMI che sono ancora intenzionate a espandersi: l’11% di tutte le aziende intervistate vuole accedere a questo mercato. Al contrario, non sorprende che la Russia stia perdendo rilevanza, scomparendo quasi completamente dalla lista delle priorità delle PMI svizzere.

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