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STATI UNITIFolla per Trump nel Bronx, cerca i voti black e latinos

24.05.24 - 19:49
Secondo quanto riportato dal suo staff, in 25mila (rispetto ai 3mila e 500 delle previsioni) sono accorsi al Crotona Park dal tycoon
Foto Keystone
Fonte ats
Folla per Trump nel Bronx, cerca i voti black e latinos
Secondo quanto riportato dal suo staff, in 25mila (rispetto ai 3mila e 500 delle previsioni) sono accorsi al Crotona Park dal tycoon

NEW YORK - «Abbiamo ispirato il mondo ma ora la città è in declino, afflitta dal crimine, dall'immigrazione illegale, dagli homeless, da infrastrutture fatiscenti come la metro che io rifarò, così non sembrerà più che è stata pulita l'ultima volta nel 1932».

Con una mossa audace e inaspettata, Donald Trump è andato a caccia di voti afroamericani e ispanici nella super democratica New York, la città che gli ha voltato le spalle e che lo sta processando per il caso pornostar, dopo quello per gli asset gonfiati. E, per il primo comizio nella Grande Mela dopo otto anni, ha scelto uno dei quartieri più blu d'America, raccogliendo una folla oceanica: il Bronx, dove fa il pieno di voti una come Alexandria Ocasio-Cortez, la deputata radicale dei democratici, tra le sue bestie nere.

Secondo la sua campagna, al Crotona Park ieri sera c'erano 25 mila persone, contro le 3500 attese. Certo, alcuni erano solo curiosi o suoi detrattori. Mentre una parte di fan è venuta anche da fuori, come capita con i raduni del tycoon: Pennsylvania, New Jersey, Connecticut. Ma molti erano del Bronx o dei quartieri vicini come Brooklyn e Queens. Tanto che anche i reporter della Cnn sono rimasti sorpresi. "Sicuramente una folla più numerosa di quella che i democratici avrebbero voluto vedere, soprattutto considerando che questa è una delle contee più blu dell'intero Paese", ha ammesso Kristen Holmes.

Trump ha ottenuto meno del 10% nel Bronx nel 2016, salendo al 16% nel 2020, contro l'83,5% di Joe Biden, ma i sondaggi recenti indicano che sta conquistando terreno tra afroamericani e latinos, quelli che potrebbero fare la differenza negli Stati in bilico. Biden invece sta perdendo quota, nonostante sia il presidente che ha fatto di più per la comunità black: il sostegno afroamericano per il presidente è sceso dall'81% del 2020 al 69% di oggi (mentre quello del tycoon è aumentato dal 9% al 22%), soprattutto nella fascia 18-49 anni (62%, mentre Trump ha il 25%).

Trump, che durante il processo per la pornostar aveva già fatto tappa in un negozio ad Harlem, ha conquistato una folla di minoranze sostenendo che sono proprio loro le prime vittime delle politiche fallimentari di Biden e dei democratici. "E lui non è mai venuto qui", ha aggiunto, contrapponendo alla debolezza del commander in chief la forza di leader autocrati che ammira: Vladimir Putin, Kim Jong-un, Xi Jinping e Viktor Orban.

«Non importa il colore della pelle, siamo tutti americani», ha detto The Donald. «Build the wall», hanno gridato alcuni fan. Poi, parlando con i reporter, ha spiazzato ancora tutti annunciando all'indomani del semi-endorsement della sua ex rivale repubblicana che Nikky Haley «farà parte del nostro team in qualche forma, assolutamente: è stata una campagna elettorale cattiva ma abbiamo un sacco di idee e pensieri uguali, lei è una persona molta capace», ha osservato. Difficile capire che ruolo potrebbe avere, in caso di vittoria: è già stata ambasciatrice all'Onu, come vicepresidente gli farebbe ombra e come segretario di Stato avrebbe una linea di politica estera agli antipodi di quella di Trump.

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