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ISRAELE / HAMASIl futuro di Gaza, i colloqui e una nuova Autorità palestinese

27.01.24 - 17:55
Israele, Stati Uniti e Arabia Saudita guidano i lavori per «instaurare un governo stabile nella Striscia dopo il conflitto»
keystone-sda.ch / STF (MOHAMMED SABER)
Fonte ats
Il futuro di Gaza, i colloqui e una nuova Autorità palestinese
Israele, Stati Uniti e Arabia Saudita guidano i lavori per «instaurare un governo stabile nella Striscia dopo il conflitto»

GAZA - «Il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco, la revisione dell'Autorità Palestinese e la normalizzazione dei rapporti fra Arabia Saudita con Israele in cambio della creazione di uno Stato palestinese».

Sono le «tre condizioni a cui stanno lavorando alti funzionari di almeno 10 diverse amministrazioni, guidati dagli Stati Uniti e che comprendono Israele e alcuni Paesi arabi», secondo quanto scrive il New York Times, precisando che questo gruppo di funzionari e diplomatici stanno cercando di trovare «soluzioni» per «porre fine alla guerra a Gaza», ma soprattutto «rispondere alla domanda su come sarà governato il territorio una volta cessati i combattimenti».

L'obiettivo sarebbe quello di «instaurare un governo stabile nella Striscia dopo il conflitto», e questo comporterebbe un «rimodellamento dell'Autorità Palestinese», ma in questo contesto «non è chiaro come Hamas possa essere persuaso a farsi da parte».

Il New York Times sottolinea che nei colloqui dei funzionari emerge l'ipotesi «del trasferimento del potere all'interno dell'Autorità Palestinese dal presidente in carica, Abu Mazen ad un nuovo primo ministro, lasciando al contempo al presidente in carica un ruolo cerimoniale». Il tutto andrebbe di pari passi con «l'invio di una forza araba di mantenimento della pace a Gaza per sostenere la nuova amministrazione palestinese».

Tra le ipotesi emerse - continua il quotidiano americano - c'è quella che Abu Mazen venga sostituito «da Salam Fayyad, un professore di Princeton accreditato di aver modernizzato l'Autorità durante un periodo come primo ministro dieci anni fa, o da Nasser al-Kidwa, un ex inviato palestinese alle Nazioni Unite che ha rotto con Abu Mazen tre anni fa». Ma i diplomatici dicono che l'attuale presidente palestinese «stia spingendo per un candidato su cui avere maggiore influenza, come Mohammad Mustafa, il suo consigliere economico di lunga data».

Intanto decine di persone, inclusi membri delle famiglie degli ostaggi di Hamas a Gaza, stanno protestando davanti la residenza privata del premier Benyamin Netanyahu a Cesarea, non lontano da Tel Aviv.

Lo hanno riferito i media locali secondo cui i manifestanti innalzano foto degli oltre 130 ostaggi pronunciando i loro nomi e chiedendo che il governo «li riporti a casa subito». Altre manifestazioni sono previste questa sera a Tel Aviv.

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